Era esattamente la mezzanotte ed un minuto del 18 ottobre di 19 anni fa, quando bussarono alla porta della nostra abitazione e ci sentimmo dire: \”siamo noi, dobbiamo andare!\”. Partimmo con il cuore in gola e con tanta paura, ma non senza la speranza che da li a poco saremmo potuti ritornare nella nostra casa. I nostri figli molto piccoli (1 e 2 anni) non potevano realizzare quanto stesse accadendo, ma purtroppo lo avrebbero fatto col tempo, così come è stato per noi, più il tempo passava e più si materializzava una vita fatta di nascondigli e paradossi nei quali le uniche certezze erano le nostre vite in pericolo! Da quel sabato di 19 anni fa poco è cambiato e sicuramente qualcosa è rimasto, una tra tutte la paura con la quale oggi conviviamo, spesso inconsciamente dimenticandocene ma che a volte viene prepotentemente fuori a ricordarci le nostre, \”imposte\” diversità, il nostro stato da esiliati, impossibilitati a ritornare nella nostra casa, lì dove siamo nati e cresciuti, li dove abbiamo amato e pianto, ma sempre lì con i nostri affetti, la nostra terra! La consapevolezza di non poter vivere più una vita \”normale\” c\’è sempre stata, forse qualche volta la speranza ci ha illusi dandoci quel briciolo di felicità che avremmo voluto e che più di tutti, i nostri figli avrebbero meritato! Questa data non ci abbandonerà mai perché tatuata nel cuore e nell\’anima, perchè fa\’ parte del nostro quotidiano ed ogni anno ci ricorderà inesorabilmente quel lontano 18 ottobre in cui tutto iniziò ma che paradossalmente tutto finì!
Pino Masciari