È la data che ha cambiato la vita di tutti coloro che ne hanno ricordo. Un evento shock, che oltre alle drammatiche conseguenze del gesto vile e criminale ne ha portato altre, forse addirittura peggiori. Abbiamo avuto l’arroganza di credere che la democrazia si potesse esportare… quasi fosse un genere di consumo, senza pensare che è necessario un percorso attraverso la cultura di un popolo, trasversale alle sue tradizioni. “Esportare la democrazia”… farsi portatori di pace attraverso l’utilizzo delle armi purtroppo non ha portato il risultato che si sperava. Di fatto abbiamo assistito ad un’escalation di violenza: guerre in tutto il Medio Oriente, con esiti tutt’altro che positivi o risolutori! Impennata di attacchi terroristici ovunque, anche in Europa… basti pensare, uno fra tanti, al terribile attacco a Parigi il 13 novembre del 2015, l’infernale notte del Bataclan, dove perse la vita anche la nostra Valeria Solesin.
La violenza porta violenza! È purtroppo un’affermazione difficile da smentire! Servono scelte radicali che ne interrompano il circuito! Ma ancora oggi assistiamo alla reiterata scelta della guerra come risoluzione delle controversie… oggi più dello scorso anno la paura di un possibile conflitto di dimensioni mondiali ci preoccupa e ci terrorizza. Ma cosa abbiamo fatto in termini di educazione concreta alla pace? Quali le politiche intraprese per crescere e far progredire il dialogo anziché il conflitto? Forse dovremmo tornare a riflettere sulle motivazioni che portarono i membri dell’Assemblea costituente a scrivere “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ripudiare… un verbo che mi pare non permetta fraintendimenti!
Pino Masciari