Una risposta

  1. Carlo de Thierry ha detto:

    Egregio signor Masciari,
    mi tolgo il cappello e mi inchino di fronte a Lei ed a sua moglie. In poco tempo ho letto il Vostro libro, Organizzare il Coraggio. La sua triste conclusione è che tra le tantissime prove di coscienza civile che Lei riporta vi è la freddezza, la distanza di educazione e di cultura di molti, troppi comuni, pubblici amministratori, popolazione calabrese che accetta e convive con la criminalità organizzata. Ma Lei ha una volontà di ferro e la lucida consapevolezza della correttezza del suo approccio, sorretto anche dalla fede. Mi ritengo fortunato di vivere a Milano, attivo si in ambienti economici di primo livello (la siderurgia) per tutta la vita (ora sono praticamente pensionato), ma giammai venuto a contatto con malavita organizzata o non e quindi mai nel dilemma di una scelta di comportamento. Ho sempre vissuto nella convinzione che l’uomo è l’animale più feroce sulla nostra terra e che solo il timore della punizione frena gli istinti più cattivi. La Chiesa ed i dieci comandamenti non sono più un vero deterrente e lo Stato, le istituzioni – Lei li ha descritti fin troppo bene – non vogliono e non sono in grado di educare, di prevenire, di combattere e di punire chi non rispetta le regole della civile convivenza. E la Giustizia, i Tribunali ? Ad ogni italiano auguro di non doverli mai affrontare: in questo bel Paese la Giustizia è un optional servito, come si suol dire, a babbo morto. Io sono favorevole alla pena di morte, non perchè quella ipotesi di punizione renda gli uomini migliori, ma perchè nei casi dei delitti più gravi elimina (mi passi il termine) definitivamente il delinquente che non ha diritto di vita in una società civile. So benissimo che sollevo così un vespaio di considerazioni anche filosofiche su ciò che è civile ed incivile ed anzi sono convinto che una buona percentuale di italiani lo pensi, ma non abbia il coraggio di affermare pubblicamente tale opinione. Lei ha dovuto e deve lottare contro la malavita e contemporaneamente contro le istituzioni del nostro Paese ed ha dimostrato un rarissimo coraggio civile, piuttosto che mollare tutto ed emigrare in Canada o in Australia – paesi questi, mi permetta di dirlo, civili.
    Ribadisco – Lei merita grande rispetto e sostegno da tutti gli italiani, da tutti noi, che non siamo il prodotto della cultura di mafia, di ‘ndrangheta, di camorra e che non aspettano altro che di farla tacere per sempre. Le stringo forte la mano,
    Carlo de Thierry
    Milano
    +39-335-6244699
    ct@thierry.it

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