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Dopo la curiosa vicenda della tappa di Pisa della Carovana del Cuore, dove la piazza allestita fino alla mattina viene smontata poco prima dell’evento, gli organizzatori della Carovana scrivono al sindaco di Pisa.
Egregio Sindaco Fontanelli,
Ci spiace doverLe segnalare che la tappa pisana della Carovana della Memoria ha rischiato di fallire per l’inaudito e sconcertante boicottaggio posto in essere dai Suoi Uffici.
Alle ore 16.00 di sabato scorso 21 Luglio ci veniva ancora confermata la disponibilita’ di piazza della Pera (come indicato nei volantini con il patrocinio ottenuto dal Comune) la quale avrebbe dovuto essere attrezzata – nelle assicurazioni ricevute dall’Ufficio e secondo gli accordi preventivi intercorsi tra i nostri rappresentanti, il segretario ed il portavoce del Comune – con sedie ed impianto fonico per lo svolgimento di interventi preceduti dalla esibizione di un complesso musicale di 16 elementi giunti appositamente da Torino.
Il patrocinio concesso dalla Amministrazione pisana alla iniziativa della Carovana – voluta dalla ACMOS Piemonte, dalla Associazione Rita Atria e dalla Associazione Libera -, la significativa presenza del Presidente dell’ANPI Pisana, e di un testimone di giustizia come Pino Masciari – intervenuto per comunicare alla Cittadinanza la fiducia nei valori di resistenza alla cultura mafiosa nonostante da anni egli sia costretto a vivere sotto scorta e lo Stato non abbia saputo fino ad oggi garantirgli i modi di poter continuare a svolgere la sua attivita’ di imprenditore (rendendosi di fatto funzionale alla sua “eliminazione”, secondo le attese dei poteri mafiosi e corrotti contro cui egli si e’ schierato) -, avevano inoltre fatto sperare almeno in una presenza istituzionale alla serata.
Nulla di tutto questo. Alle ore 17.30 abbiamo dovuto constatare che non esisteva impianto fonico; mancavano le sedie (che pure erano state sulla piazza fino al mattino, come ci confermava un commerciante della piazza), e i referenti comunali risultavano inizialmente irrintracciabili, per poi rimandare a contatti telefonici con persone che risultavano non raggiungibili o indisponibili a qualsiasi intervento. Di rappresentanze comunali neppure l’ombra
Non e’ la prima volta che questo accade, a Pisa, su temi forse troppo scottanti e troppo sdrucciolevoli per un potere politico amministrativo a volte troppo impegnato a non creare disturbo a chi aspira a gestire occultamente le realta’ del territorio piuttosto che difendere ed onorare la natura democratica che pure di se’ vorrebbe accreditare.
Ci risulta che sia gia’ accaduto nel 2005 quando con lo stesso metodo venne fatto fallire un convegno sulla morte impunita del paracadutista Emanuele Scieri. Disturbare ancora una volta la Folgore era forse troppo per la Sua Amministrazione che pure tante dichiarazioni di impegno per una piena Verita’ ed una rapida ed equanime Giustizia aveva pronunciato su quella turpe vicenda?
Si e’ tentato di far fallire oggi una libera manifestazione di civilta’ democratica e di cultura antifascista e dunque (come ha sottolineato nel suo intervento il Presidente dell’ANPI) una cultura antagonista di ogni Mafia, di ogni discriminazione e di ogni ossequio ai poteri che non siano quelli dell’alveo della legalita’ democratica.
Fortunatamente la reazione determinata degli organizzatori della Carovana, la disponibilita’ dei gestori di un bar della piazza a mettere a disposizione la propria energia elettrica, e la nostra comune volonta’ di Resistere comunque ad ogni tipo comportamento discriminatorio tipico di una “cultura di mafiosita’”, come diceva il Giudice Borsellino, anche quando sia posto in essere da uomini delle Istituzioni, ha consentito di svolgere comunque la manifestazione prevista, sebbene una profonda amarezza abbia percorso gli interventi ed abbia segnato gli sconcertati cittadini intervenuti. Ci siamo un po’ sentiti come i sindacalisti siciliani dei primi del 900 costretti a tenere comizi solitari in piazze semideserte e da palchi costituiti da una sola sedia.
Vorremmo sperare in un Suo pubblico e formale gesto di scuse alla Cittadinanza Pisana, per una umiliazione ingiustificata ed ingiustificabile, che cade proprio nei giorni della commemorazione dei Giudici Falcone e Borsellino e degli uomini delle scorte.
Scuse che riteniamo doverose verso i Suoi Cittadini e verso i Promotori della Carovana, piuttosto che verso di noi organizzatori e promotori locali della tappa pisana della Carovana, abituati purtroppo a conoscere il disprezzo, l’umiliazione e la emarginazione di poteri che sembrano non conoscere piu’ “il dolce sapore dell’onesta’ a confronto del puzzo della corruzione, della contiguità’ e della collusione, quindi della complicita’, con i poteri criminali mafiosi”, secondo le parole che il Giudice Borsellino pronuncio’ nel fare memoria dell’amico fraterno Giovanni Falcone del quale avrebbe condiviso, dopo poco, la terribile esecuzione di una feroce condanna a morte.
Accetti i nostri saluti di rispetto istituzionale, mentre restiamo in fiduciosa attesa di un gesto di dissociazione dai comportamenti dei Suoi Uffici.
Le Associazioni Organizzatrici
della tappa pisana
della Carovana della Memoria
dedicata a Rita Atria
qui il documento ufficiale, grazie come sempre a ritaatria.it