(Asca) Milano, 14 mar – La \’ndrangheta che si infiltra nei tessuti della sanita\’ lombarda mentre la politica resta a guardare con \’\’sostanziale indifferenza\’\’. E\’ questo uno degli aspetti che emerge dalla lettura dell\’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano, Giuseppe Gennari, nei confronti di 35 presunti affiliati alle cosche calabresi.
A stupire il giudice non e\’ tanto \’\’la presenza di uomini di fiducia della mafia calabrese all\’interno delle strutture sanitarie lombarde\’\’. Perche\’ per il gip Gennari, \’\’la cosa gravissima e\’ che questa ormai conclamata penetrazione – a vari livelli – della sanita\’ lombarda accade nella sostanziale indifferenza (si spera dettata anche da ignoranza) dei vertici amministrativi e politici, che anche dopo le recenti indagini non risulta abbiano assunto alcuna iniziativa\’\’.
Gennari si sofferma anche sui duversi incontri avvenuti tra Giuseppe \’Pepe\’\’ Flachi, Paolo Martino e altri affiliati alle \’ndrine negli uffici dell\’ospedale Galeazzi di Milano.
Spazi messi a disposizione delle cosche dal \’\’capo ufficio ricoveri\’\’, Pasquale Romeo, e dal \’\’responsabile ufficio infermieri\’\’ Angelo Maiolo. Ed e\’ soprattutto per questo che, secondo il giudice, da azienda ospedaliera il Galeazzi viene \’\’ridotto a luogo di incontro riservato al servizio della \’ndrangheta\’\’.
(Asca)