\’\’Se c\’è meno legalità lo Stato si indebolisce e la criminalità mafiosa è avvantaggiata\’\’: così, il presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa, ha risposto una domanda sulla riforma della giustizia durante un incontro con gli scout promosso nell\’ambito della Giornata in ricordo delle vittime delle mafie. De Filippo, governare della Basilicata, ha sottolineato che \”i fenomeni di infiltrazione malavitosa sono un freno a crescita e sviluppo\”
POTENZA. Ottantamila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato al corteo a Potenza, promosso da Libera, per ricordare i caduti per mano delle mafie. Al termine è stato letto un elenco di circa 900 nomi delle vittime. Alla marcia oltre ai familiari delle vittime, anche quelli di Elisa Claps, la 16enne trovata morta dopo 17 anni nel sottotetto di una chiesa del capoluogo, uniti nella battaglia per \”verità e giustizia\”. Don Ciotti, fondatore di Libera, ha parlato dell\’importanza dell\’\”impegno quotidiano\”, mentre Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, ha sottolineato che \”i fenomeni di infiltrazione malavitosa sono un freno a crescita e sviluppo\”.
\’\’Se c\’è meno legalità lo Stato si indebolisce e la criminalità mafiosa è avvantaggiata\’\’: così, stamani il presidente onorario della ong antimafie, Nando Dalla Chiesa, ha risposto una domanda sulla riforma della giustizia durante un incontro con gli scout promosso nell\’ambito della Giornata della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie. Dalla Chiesa ha detto \’\’di condividere le parole di don Ciotti, secondo il quale il progetto di riforma del Governo equivale a un sequestro, perchè – ha aggiunto – non si permetterebbe alla magistratura di perseguire i propri scopi di legalità. Io credo che, pensando a questa riforma, nessuno voglia avvantaggiare la mafia, ma al tempo stesso sono convinto che se c\’è meno legalità lo Stato si indebolisce e quindi la mafia acquisisce vantaggi\’\’.
Durante il suo intervento, Dalla Chiesa ha anche sottolineato che \’\’non serve a nulla emettere francobolli per mio padre, il generale Dalla Chiesa, per Falcone o Borsellino, se poi non ne vengono seguiti gli insegnamenti\’\’. Riferendosi alla Giornata della Memoria (domani, in molte piazze d\’Italia saranno nuovamente letti i nomi delle 900 vittime delle mafie), Dalla Chiesa ha aggiunto che \’\’la memoria deve andare di pari passo con l\’impegno di tutti i giorni. E in questo senso – ha concluso – c\’è bisogno di seguire quegli insegnamenti e di non cadere delle \’convergenze\’, dirette o indirette, con la criminalità organizzata\’\’. (GRR News)
Le organizzazioni criminali: «Si radicano nei vuoti etici, sociali, nell’indifferenza, nelle deleghe e nella rassegnazione». «E’ una vergogna – sottolinea Ciotti – che l’Italia dal 1999 non ha ancora ratificato il trattato europeo contro la corruzione». Libera negli ultimi mesi ha raccolto 800 mila firme per chiedere che il Parlamento adempi al suo compito e che approvi una legge che consenta la confisca dei beni ai corrotti. Proprio come avviene per i mafiosi. Mafie e non solo. E’ una profonda riflessione politica quella fatta dal presidente di Libera. L’invito ad opporsi alla privatizzazione dell’acqua, a dire no ad una nuova stagione nucleare in Italia.
Un no convinto alle leggi fatte per l’interesse di pochi. Come quella “epocale” della giustizia. «Non è una riforma – sottolinea Ciotti – ma il sequestro della giustizia con l’obiettivo di indebolire l’attività della magistratura e sottomettere i pm al potere politico. C’è un disegno – aggiunge don Ciotti – che mira a spezzare la divisione dei poteri che è l’architrave della democrazia». Parole dure anche nei confronti del ddl sulle intercettazioni, “congelato” ma adesso “resuscitato”. «Nessuno mortifichi gli strumenti che aiutano a cercare verità e giustizia». Senza le intercettazioni, ricorda Ciotti, due magistrati presenti alla manifestazione, Gian Carlo Caselli e Antonio Ingroia, sarebbero stati uccisi da Cosa nostra.
Non solo mafie, quindi. Ma tanta gratitudine per le forze sane del Paese. Quali? Le donne ad esempio, che hanno trovato il coraggio e la forza di scendere in piazza per dimostrare contro la mercificazione del corpo femminile. Un omaggio ai giovani, tantissimi nel corteo, che hanno bisogno di: «Adulti veri, seri e coerenti ma anche della scuola pubblica». «E’ una vergogna», scandisce più volte dal palco, riferendosi ai vuoti nella nostra legislazione. Uno tra i tanti, che Legambiente con Libera chiedono da più di 17 anni, è la mancanza nel codice penale dei reati ambientali. Oppure i silenzi del Parlamento che non ha ancora istituito la giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie. Anzi, si è diviso, con alcuni parlamentari che hanno indicato la data del 30 giugno. Una data diversa da quella scelta da Libera.
«Il 21marzo è la vostra giornata» – sottolinea Ciotti ai familiari presenti -«l’avete scelto voi, l’abbiamo voluto insieme, nessuno ce la porterà via». Intanto dal palco inizia la lunga lettura dei nomi, più di 900, delle tante vittime innocenti. E’ una lista lunga e struggente. Alla fine, con un lungo applauso, la piazza si stringe ai familiari. E’ memoria che si fa impegno e si trasforma in responsabilità. Un cammino che non si ferma ma che continua tutti i giorni dell’anno. (LiberaInformazione)