Beni per otto, forse dieci milioni di euro sono stati sequestrati dalla Polizia di Stato di Bologna a prestanome incensurati, di proprietà di due trafficanti di droga calabresi, uno dei quali – Vincenzo Barbieri, 54 anni – ucciso in un agguato mafioso il 12 marzo scorso a San Calogero nel Vibonese. Sigilli a scopo preventivo a immobili, mobili e attività commerciali. Riportando l’articolo sull\’operazione vogliamo congratularci con gli inquirenti e le forze dell’ordine.
Obbligo di dimora al Baglioni. Le indagini avviate dalla Squadra mobile di Bologna sono scattate dalla presenza di un trafficante di droga calabrese in regime di obbligo di dimora presso un lussuoso hotel del centro cittadino, il Baglioni. Nel giugno del 2009 Vincenzo Barbieri, allora 55enne e già arrestato sotto le Torri per narcotraffico internazionale nel 2004, abitava in quell\’hotel anche se aveva un attico in via Saffi. Il 26 giugno la Squadra mobile fece scattare una serie di perquisizioni per allentare la tensione ed evitare che si verificasse una faida tra due gruppi rivali (tra cui i Bellocco). A Barbieri vennero trovati 120mila euro, oltre a una Maserati in garage. Le indagini sono poi proseguite e si sono intensificate a partire dalla primavera 2010. Sono, quindi, stati seguiti i \’trafficì e gli affari\’ di Barbieri e Ventrici: si spostavano insieme e spesso incontravano persone in pieno centro. A un certo punto gli inquirenti hanno capito che i due erano interessati ad acquisire immobili a Bologna e provincia tra cui un bar in via Ugo Bassi, venduto nei mesi scorsi.
Gli indagati. Sono 25 le persone sotto inchiesta come prestanomi di Vincenzo Barbieri (ucciso 20 giorni fa) e di Francesco Ventrici, affiliati alla cosca Mancuso, da anni a bologna. Per 12 il pm Enrico Cieri della Dda aveva chiesto misure cautelari con l\’accusa di associazione per delinquere finalizzata al trasferimento fraudolento di beni con l\’aggravante del favoreggiamento della cosca mafiosa. Il gip Alberto Gamberini, però, che pure ha accordato i sei sequestri di beni, ha bocciato l\’ipotesi associativa e concesso un\’ordinanza di custodia cautelare solo per Grancesco Ventrici, già detenuto a Caltanissetta dopo l\’arresto del gennaio scorso per narcotraffico su ordine della dda di Catanzaro. Sulle altre 10 persone (tra cui il geometra, il commercialista, l\’avvocato), il gip Gamberini ha declinato la necessità di misure, giudicandole \”persone incensurate di modesta pericolosità sociale\”.
Il tesoro sequestrato. Sono stati sequestrati una villa di pregio a Bentivoglio; un terreno con annesso un immobile di pregio in costruzione a Castagnolo Minore sempre a Bentivoglio; una società a San Lazzaro operante nel settore immobiliare; una società proprietaria di un hotel a quattro stelle (del valore di circa 6.5milioni di euro) a Granarolo; una Porsche Cayenne; le quote societarie di un\’azienda di abbigliamento. Secondo l\’accusa Barbieri e Ventrici erano aiutati anche da tre professionisti (un geometra, un commercialista e un avvocato). Tramite la società immobiliare \”Futur program\”, formalmente intestata a Vicente Mari, i due narcotrafficanti facevano acquisti di immobili e terreni e ingrandivano il loro patrimonio a Bologna e provincia. Avevano una liquidità tale che potevano permettersi di acquistare su due piedi anche immobili del valore di quattro milioni (o anche oltre, come ha fatto Barbieri con l\’hotel King Rose di Granarolo, che ne vale 6,5) senza battere ciglio e senza tentare la minima contrattazione sul prezzo.
FOTO Ecco il tesoro dei clan
Le perquisizioni. Eseguite 17 perquisizioni: una a Modena, una a Mantova, due in provincia di Bologna (dove sono stati perquisiti il geometra e il commercialista) e 13 a Vibo Valentia in Calabria (in casa di Concetta Anna Santacroce e del suo compagno Giuseppe Fortuna, che abitavano a Bologna fino a poco tempo fa e che gli inquirenti considerano i due \’factotum di Barbieri\’). A casa della donna è stato rinvenuto un bossolo. Lei ha spiegato di averlo prelevato sul luogo dell\’omicidio.
Gli interessi dei clan. La struttura criminale, secondo gli investigatori, era finalizzata ad ottenere il dominio del mercato immobiliare bolognese ed era diretta da Francesco Ventrici, 38 anni (a suo carico e\’ stata eseguita, in carcere, la misura cautelare) e Vincenzo Barbieri.
tratto da La Repubblica