\"\"Riportiamo un breve riassunto dell\’intervento a La Spezia, del Procuratore Capo della Repubblica di Torino, Giancarlo Caselli, che ha incontrato gli studenti delle scuole superiori nell\’ambito dell\’anteprima di “Parole di Giustizia 2011” per trattare due “piaghe” dell\’Italia, la criminalità organizzata ed il terrorismo.

“Discutere con i giovani su che cos\’è la legalità e dei vantaggi che rappresenta per ciascuno di noi in termini di miglioramento della qualità della nostra vita lo ritengo estremamente importante, per questo ringrazio gli organizzatori di queste attività.”

La risposta dei giovani è diversa: “Ci sono giovani e giovani che partecipano a questi incontri con curiosità – ha spiegato Caselli – e finisce lì, altri traggono spunto per un argomento di riflessione ed impegno di questa o quell\’altra iniziativa di sostegno della legalità e di ricerca di una sempre maggiore legalità. Sono una minoranza ma sono i migliori che fanno sperare che il nostro futuro possa essere migliore, perché vivono il presente con radicalità, rifiutano il compromesso, la rassegnazione ed il qualunquismo. Vogliono darci dentro tutti insieme, vogliono tirarsi su le maniche, ripartendo dalla Costituzione, questa carta fondamentale del nostro vivere insieme, per provare a costruire insieme una comunità più giusta.”

Mafia e Nord Italia, non sono solo fatti recenti, in realtà la criminalità organizzata è radicata al da quasi trent\’anni. \”Io mi stupisco che ci si stupisca di queste infiltrazioni – ha proseguito il Procuratore – a Torino nel 1983 un insediamento \’ndranghetista (mafia calabrese) , ha ucciso il Procuratore di Torino Bruno Caccia. Il primo comune sciolto per \’ndrangheta è il comune di Bardonecchia, nell\’alto Piemonte ai confini con la Francia. Stupirsi della infiltrazioni della mafia al nord è come stupirsi che la pioggia bagna.\”

A tutto però c\’è una spiegazione. \”E\’ nel DNA delle mafie espandersi, perché accumulano molti soldi con molteplici attività illecite e questi soldi li devono riciclare e ripulire e per farlo devono reinvestirli dove conviene. Non vanno ad investire in un \”deserto\” perché vengono immediatamente smascherati, vanno ad investire dove il denaro circola, perché così il denaro sporco si confonde con quello pulito e ci sono maggiori possibilità di farla franca, non esistono zone franche rispetto al pericolo alle infiltrazioni mafiose attraverso il riciclaggio. Le zone a rischio sono quelle zone che godono ancora, per fortuna, di una relativa ricchezza e di una relativa fortuna, in particolare il centro ed il nord del nostro paese. Le infiltrazioni in queste aree è una logica criminale delle mafie stesse, è che l\’abbiamo sottovalutata. Molte volte non la vogliamo vedere, \”Pecunia non olet\” ma quando affronteremo questi problemi, sarà ormai troppo tardi.\”

Quante volte ci è capitato di sentire che la mafia in Italia ci sarà sempre perchè crea economia e che senza mafia l\’economia si ferma? Si tratta di una \”bestemmia!\”, di un\’ \”assurdità!\”. Così la definisce Caselli, che aggiunge \”questa è propaganda di chi vuole fare affari con la mafia\”; e spiega con dati concreti:  \”Nel Mezzogiorno, la mafia determina ogni anno 185.000 posti di lavoro in meno! La mafia è impoverimento del territorio, dell\’economia! Non genera ricchezza, al contrario la toglie!\”. La ricchezza infatti non è generata dalla mafia, ma sottratta a realtà economiche che potrebbero svilupparsi e dare lavoro.

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