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Foto dall\’instant blog di Acmos

 

Pino racconta al volo al telefono le emozioni di questa giornata: il giorno della memoria nei luoghi dello sterminio nazista è pieno di emozioni contrastanti e ricordare la follia che l\’umanità riesce a concepire e permettere rende profonda la riflessione. Ecco le sue parole:

Appena sceso dall\’aereo è comiciata l\’emozione. Fino a due anni fa ero relegato, deportato, minacciato di uscire dal programma di protezione. Nella passata legislatura è stata una mattanza per i testimoni di giustizia. Essere autorizzato dal Governo Italiano a partecipare a un evento pubblico di questa portata con tantissimi ragazzi e autorità italiane e non, è stato un segnale importantissimo perchè dopo anni mi sono sentito seguito e tutelato dallo Stato.

La conferma l\’ho avuto scendendo dall\’aereo e  venendo accolto da un servizio di sicurezza allestito su indicazione del Servizio Centrale Italiano ineccepibile: auto blindata da Capo di Stato e vetture al seguito, attente a fare copertura e bonifica delle aree circostanti. Sempre al mio fianco per quanto discretissimi per tutto il mio soggiorno.

Ero in Polonia e mi sentivo rappresentare l\’Italia della Legalità e della Costituzione. Quell\’ Italia che vedo alla fine di ogni mio incontro nell\’entusiasmo e nello sdegno delle persone che mi ascoltano e mi avvicinano per chiedere "cosa posso fare?".

Così mi sono sentito orgoglioso, finalmente, di essere italiano.

E le mie parole sono confortate dalle recenti affermazioni del Presidente della Commisisone Antimafia Francesco Forgione:

"Bisogna denunciare come si sta facendo in Sicilia. In Calabria i Masciari, i Godino, tutti quelli che si ribellano possono generare un circolo virtuoso. Nessuno sarà isolato" (da Calabria Ora del 1 febbraio 2008)

Perchè, a cominciare dagli Amici di Pino Masciari che sono cittadini che si sono attivati dopo aver conosciuto le mie vicende, fino agli ultimi incontri, di queste settimane, di coloro che mi hanno accolto chiamando il mio nome prima ancora del mio intervento per poi regalarmi una bellissima ovazione finale, tutte persone, tutti cittadini appunto di un\’Italia che si sta costruendo con la fortissima convinzione della Legalità, del Senso e del Rispetto dello Stato, perchè è gente che non vuole demolire e basta, ma vuole e sa costruire e dialogare.

Così ho interpretato la giornata al Viminale, facile era fare mera contestazione pubblica, e invece i ragazzi hanno voluto confrontarsi e parlare con la Vicepresidenza del Ministero degli Interni.

Sono segnali importanti, da parte delle persone e da parte dalle Istituzioni: questo governo ha iniziato a fare  e può ancora fare molto per me e per tutti i testimoni di giustizia. Ha dato speranza! L\’ho costatato.  Ora deve completare l\’opera."

  

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