\"\"Si è conclusa con la richiesta di 30 condanne a pene variabili da 22 anni a tre mesi di reclusione e due assoluzioni la requisitoria del pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, nel processo a carico di 32 persone accusate di fare parte o di essere legate a cosche della \’ndrangheta del crotonese.

Tra gli imputati di cui il pm ha chiesto la condanna figurano l\’ex capogruppo del Pd al Comune di Crotone, Giuseppe Mercurio (12 anni di reclusione) e il presidente della Camera di commercio della stessa città, Fortunato Roberto Salerno (6 anni). Il processo, che si è svolto a Catanzaro ma davanti ai giudici del Tribunale di Crotone, è una parte dell’inchiesta contro le cosche crotonesi; altri 93 imputati hanno scelto il rito abbreviato.

L’inchiesta ha portato alle operazioni Eracles e Perseus contro presunti affiliati alle cosche Vrenna-Corigliano-Bonaventura e Macrì e Megna e Russelli, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di droga e armi ed estorsioni.

Nel processo era compreso anche un filone denominato “Europaradiso”, dal nome del megavillaggio turistico che sarebbe dovuto sorgere vicino alla foce del fiume Neto. In questo ambito era imputato Mercurio. Le accuse, per questo filone, erano, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata dalla modalità mafiosa.

La pena più pesante è stata chiesta per Salvatore Bonaventura e Antonio Macrì e la più bassa per Giuseppe Vrenna. L’ assoluzione, per non avere commesso il fatto, è stata chiesta per Gaetano Stabile e Mario Martino.

tratto da CN24TV

Una risposta

  1. Ettore Ferrero... ha detto:

    Caro Signor.Pino Masciari,
    Caro Dottor.Pierpaolo Bruni,Magistrato,

    Il Magistrato Dottor.Pierpaolo Bruni è stato oggetto ultimamente di insidiose minacce verso la propria persona da parte della ‘ndrangheta crotonese.
    Un Magistrato esposto in prima linea,di cui la ‘ndrangheta ha tentato, ma invano, di persuaderlo dal proprio compito, come è dimostrato da questo articolo:essere un Magistrato integerrimo e legato alla propria funzione di Servitore dello Stato, dovrebbe ciò indurre,perlomeno, la cittadinanza a sollevarsi per gridare lo sdegno delle intimidazioni di morte della ‘ndrangheta contro il Dottor.Pierapaolo Bruni.
    Chè in una situazione di estremo pericolo,quale è per l’appunto il Dottor.Bruni,non c’è,e questo vale per tutta la Magistratura inquirente e giudicante, un appello da parte del nostro Presidente del Consiglio in favore dell’operato dei Magistrati.Ma solo parole offensive e denigratorie,che per riflesso “aiutano” o meglio incoraggiano la volontà della ‘ndrangheta ad attivarsi in azioni stragiste.
    Dottor.Pierpaolo Bruni,immaginandola in questo scenario difficilissimo ed insidioso,certo della Sua altissima professionalità,continui il suo lavoro nel contrasto e nel giudizio che l’attende contro l’organizzazione criminale della ‘ndrangheta.
    Purtroppo,ricorda molto da vicino la tensione che si respirava a Palermo, prima e dopo, la sentenza del Gennaio 1992 del primo maxiprocesso a Cosa nostra.
    Con stima e gratitudine.
    GRAZIE…-

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