Pare continuare il nostro viaggio nell\’atletica.
Ieri sera eravamo a Chieri con Pino Masciari e con Giuseppe Forello, imprenditore palermitano proprietario di un bingo a moncalieri, qui nel profondo nord, recentemente ricattato dal racket, vedendo danneggiato il suo locale, "passato" per competenze dalla mafia siciliana alla \’ndrangheta come riportano i recenti pizzini sequestrati al boss Lo Piccolo. Sotto scorta per la denuncia dei suoi estorsori.
Serata intensa, viva, tesa, partecipe, affollata. Nel centro Patchanka, in occasione dell\’apertura di un nuovo negozio della Legalità inaugurato da Pino Masciari stesso, che ha tagliato il nastro del bellissimo locale, ospitante anche la mostra fotografica su Peppino Impastato.
Notate come si inanellano tante perle nella stessa regione, nello stesso tempo. Piemonte, oggi, pilastri dell\’antimafia.
Che c\’entra la staffetta?
Come altre volte si arriva alla fine della serata e molti, con le migliori intenzioni e il miglior spirito si accommiatano da Pino Masciari commossi MA pronunciando le solite parole: "continua così…..non mollare".
E io m\’incazzo sempre un po\’. Scusate. Perchè non è più il tempo di pacche sulle spalle ai Masciari… e che se ne fanno infine? Ma perchè mai non cominciamo tutti a salutare Pino a fine serata, sentita la sua storia per la prima volta o riascoltata di nuovo, chiudendo la serata con:
"Grazie Pino per quello che hai fatto e avete patito. Ora tocca a me. Ora faccio anche io la mia parte e ti alleggeriamo di questo macigno di esperienza".
Se no, diciamocelo tra noi a cuore aperto, siamo solo spettatori, visitatori distratti della realtà che poi allontaniamo con fastidio perchè scomoda.
Pino Masciari non è un testimone di giustizia: lui HA il testimone di giustizia in mano e la staffetta si vince insieme facendo ognuno la sua parte di corsa con tutte le energie possibili.
Testimone: dalla radice Tèste ossia "quegli che sorregge il diritto altrui" (Corrsen e Froehde)
Pino ha il testimone in mano e ha corso a tempo di record non una frazione di gara ma ben 132 come i mesi in 11 anni. Lo ha fatto solo con tutte le forze sue e della sua famiglia. E\’ ora di raccogliere il suo testimone.
Ma non parlo di Giuseppe Forello che ha cominciato un\’altra gara, spero di cuore più leale di quella vissuta da Pino, parlo di ognuno di noi che lascia pacche sulle spalle per poi alzare le sue e scrollarle: non vincerà mai una gara nella sua vita.
Il premio? L\’ha detto ieri Davide Mattiello: la libertà!