Beni per cinquanta milioni di euro sono stati confiscati dal centro Dia di Reggio Calabria, in esecuzione di un provvedimento del tribunale Misure di Prevenzione della città dello Stretto. Il tesoro apparteneva a un imprenditore di Polistena della provincia reggina, Salvatore Domenico Tassone, ritenuto in contatto con alcune cosche della \’ndrangheta. La decisione è stata presa dal Tribunale di Reggio Calabria per gli sviluppi dell\’operazione Arca, che negli anni scorsi aveva portato all\’arresto di numerose persone accusate di operazioni illecite negli appalti e subappalti per lavori di ammodernamento dell\’autostrada Salerno-Reggio Calabria. In particolare nel tratto compreso tra La zona delle Serre in provincia di Vibo Valentia e Rosarno in provincia di Reggio Calabria.
COLLEGATO ALLE COSCHE MAFIOSE. Tra i beni confiscati ci sono società, numerosi edifici, numerosi ettari di terreno e un quantitativo consistenti di denaro liquido depositato in alcuni istituti di credito. Tassone, in carcere dal 9 luglio, sarebbe collegato in particolare alle cosche Longo e Versace di Polistena, e, per vincoli parentali, ai gruppi Alvaro, di Sinopoli, e Ierinò, di Gioiosa Jonica.
NEL 2000 CONDANNATO PER OMICIDIO. L\’imprenditore è stato al centro di episodi di cronaca anche in passato. Nel 1993 è stato indagato e poi assolto nell\’ambito di un\’inchiesta sulla costruzione di una diga sul fiume Metramo. Nel dicembre 1994, mentre viaggiava in auto insieme al figlio, è stato ferito in un agguato compiuto da tre persone armate di fucili caricati a pallettoni. Nel 2000, invece, è stato condannato per omicidio ed occultamento di cadavere.
In particolare sono stati confiscati i seguenti beni:
-il patrimonio aziendale di cinque società operanti nel settore edilizio e della produzione di inerti e movimento terra unitamente a tre cave ubicate in località “Pagliamarcato” di Giffone, “Quarantana” di Oppido Mamertina e “San Leonardo” di Palmi (le imprese confiscate sono: la “COSTRUZIONI GENERALI s.r.l. di TASSONE Laura”, la “EDIL-MOVITER snc”, la “F.A.C.E.P. s.r.l.”, la “SUD APPALTIs.a.s.” e quota della “la PREGRANULATI s.n.c.”);
-86 appezzamenti di terreno di varia natura per un’estensione complessiva di circa 700 ettari, ubicati per la maggior parte nel comprensorio della fascia aspromontana dei Comuni di Cinquefrondi e Giffone,
-due autovetture tipo MERCEDES, di grossa cilindrata;
-disponibilità finanziarie aziendali epersonali pari a 6 milioni ed ottocentomila euro,
per un valore complessivo di circa 47 milioni di euro.
Con il provvedimento in questione il Tribunale ha, altresì, disposto nei confronti di TASSONE, avendone accertata la pericolosità sociale qualificata, la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nella misura di quattro anni.
tratto da PRIMAPRESS
Ottimo! Sapete se questo Tassone ha un parente che ha risieduto a Moncalieri e che è stato per un certo periodo agli arresti domiciliari?
Caro Pino Masciari,
Un plauso al Direttore della Dia di Roma, Generale di Divisione dei Carabinieri,Antonio Girone,ed al capocentro Dia di Reggio Calabria, Colonnello Francesco Falbo, che con questa ennesima operazione di confisca pari a circa 100 miliardi delle vecchie lire – 50 milioni di euro – ha messo a nudo le complicità di terzi – il Tassone – negli interessi economici della ‘ndrangheta.
Società,presumo edili, che “lavoravano”per conto della mafia calabrese, la quale, sicuramente, le usava per lavori di subappaltatura e/o movimento terra assumendo lavoratori di comodo e/o fiancheggiatori, che si usavano, anche, per possibili latitanze.
L’economia sana,in tale contesto,si và a far benedire…
Caro Pino Masciari,
Precisando, che in tal contesto, ci si trova davanti ad una scatola cinese…
Caro Pino Masciari,
Una scatola cinese che,ora,potrà scoperchiare quelle più piccole.
Lavoro che potrà essere condotto direttamente dal Capocentro Dia di Reggio Calabria: il Colonnello Francesco Falbo…