Rosarno (Reggio Calabria). Non è escluso possano aver già ospitato latitanti della zona o, comunque, fossero lì pronti all’uso per essere in futuro occupati, i due bunker rinvenuti quest’oggi dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria in due diverse località della Piana di Gioia Tauro. Il primo a Rosarno all’interno del garage dell’abitazione di Gregorio Bellocco, 56 anni, pluripregiudicato, arrestato il 16 febbraio del 2005 dai Carabinieri del Ros che lo scovarono proprio all’interno di un nascondiglio sotterraneo.
Già inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia non è escluso che anche all’interno di questo rifugio oggi scoperto dai militari dell’arma, il presunto capo dell’omonimo clan di Rosarno possa aver trascorso parte della sua latitanza. Un bunker, così come altri già rinvenuti da queste parti, dotato di tutti quegli accorgimenti tecnici noti alla letteratura criminale. Per accedervi bastava venisse azionato un meccanismo elettro-idraulico necessario ad azionare una botola nascosta da un ampia scaffalatura in legno. Appena 15 mq il locale, dotato di impianto idraulico, elettrico e di aerazione necessario comunque a consentire ad una persona di sopravvivere autonomamente per diversi giorni e, soprattutto, lontano da occhi indiscreti. Uno spirito d’adattamento, come si sa, comune a chi sfugge alla giustizia.
Poco più ampio, invece, il secondo nascondiglio scoperto all’interno di un vecchio casolare di campagna in contrada Draga del Comune di Candidoni. Una sorta di locale interrato grande quanto l’intero pianoterra dell’abitazione. Come varco d’accesso, è l’aspetto senza dubbio più curioso, la bocca del caminetto alla cui base era stata posizionata una botola.
Nonostante qualche piccolo segno di passaggio umano, le condizioni di abbandono in cui entrambi i luoghi sono stati rinvenuti, lascia ipotizzare che i due covi fossero inutilizzati da tempo. Ciò non toglie siano stati tolti nella disponibilità delle ‘ndrine altri due preziosi nascondigli. Nell’ambito della stessa attività che ha visto impegnati oltre 70 uomini, sono state inoltre perquisite le abitazioni di altre persone già note alle cronache giudiziarie.
tratto da ReggioTv.it