Borgia – L’omicidio di Salvatore Cossari, 49 anni, trucidato sabato sera intorno alle 19,45 a Roccelletta di Borgia mentre presumibilmente stava aspettando qualcuno nello spiazzo antistante ad un esercizio commerciale, ne è la conferma. E, da quanto si è appreso da fonti confidenziali, lo scenario è veramente agghiacciante…

una spaccatura all’interno di un’organizzazione criminale di Borgia per il controllo delle attività illecite.
Traffico di droga, armi, oltre ovviamente alla “longa manus” sugli appalti che stanno interessando il territorio. A partire dalla nuova statale 106 (dove la gestione dell’indotto potrebbe far gola alla criminalità organizzata) fino alla Trasversale delle Serre, oltre a tutti quei lavori pubblici dove ottenere un appalto per l’indotto, fosse anche il semplice movimento terra, può portare nelle casse ingenti somme di denaro.
Ecco perché sarà la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro a indagare sull’omicidio di Cossari, ritenuto elemento di spicco della criminalità locale. Al momento l’inchiesta è affidata al pm di turno della Procura ordinaria Andreana Ambrosino, che coordina il lavoro dei carabinieri del comando provinciale di Catanzaro. Ma nelle prossime ore, viste anche le modalità dell’omicidio, il fascicolo passerà alla Dda.
Gli investigatori, nell’immediatezza dell’omicidio, hanno sentito le persone che si trovavano nella zona dell’agguato, tra cui alcuni conoscenti di Cossari. Ascoltati anche i familiari e gli amici dell’uomo che gestiva alcune attività commerciale e imprenditoriali. Forse in giornata, o al massimo domani, sarà eseguita l’autopsia sul cadavere di Cossari che è stato raggiunto da una scarica di almeno venti colpi sparati da un fucile da guerra.
L’uomo, tra l’altro, era stato assolto per prescrizione del reato il 22 gennaio 2008 dal Tribunale di Crotone dall’accusa di violenza privata nei confronti dell’imprenditore e collaboratore di giustizia Pino Masciari, nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione Mangusta che avrebbe svelato alcuni presunti episodi di estorsione accaduti agli inizi degli anni ‘90 a Catanzaro, Serra San Bruno e Nardodipace, ai danni di due imprenditori che sarebbero stati costretti a pagare il “pizzo” alle presunte cosche degli Arena di Isola Capo Rizzuto e dei Vallelunga di Serra San Bruno.
I carabinieri del comando provinciale non tralasciano nessuna pista ma, come dicevamo prima, l’omicidio di Cossari ha svelato la lotta intestina tra la criminalità di Borgia. Cossari, infatti, secondo quanto si è appreso da fonti confidenziali, ha sposato una figlia di Salvatore Pilò, assassinato il 28 maggio 2004 davanti a un centro commerciale nella zona marinara del capoluogo. Ed ecco, quasi come per magia, spuntare un altro collegamento. La moglie di Salvatore Cossari ha una sorella che è sposata con Leonardo Catalisano, l’imprenditore sfuggito a un agguato quasi una settimana fa mentre accompagnava la figlia con l’auto.
Legato all’omicidio di Salvatore Pilò c’è quello di Giuseppe Graziano, freddato davanti a un bar di Roccelletta di Borgia di cui era titolare. Sempre sulla statale 106. Vicino al posto dov’è stato ucciso Salvatore Cossari. Tra Pilò e Graziano c’è un collegamento: i due erano parenti, in quanto Salvatore Pilò era il fratello del suocero di Giuseppe Graziano.
Ma le parentele e gli intrecci non sono finiti. Salvatore Cossari era lo zio di Giuseppe Cossari, ritenuto dagli inquirenti uno dei due esecutori materiali del tentato omicidio di Luciano Oliva, avvenuto nel giugno del 2006 nel territorio del comune di Pianopoli, ed esattamente all’altezza del bivio di Vena di Maida, lungo la complanare della strada dei Due Mari. Ma, secondo gli investigatori, non avrebbe agito da solo. Al suo fianco ci sarebbe stato Massimiliano Falcone, ucciso e poi dato alle fiamme con il cugino Davide Iannoccari in località Cuti – Difisula nel comune di Sorbo San Basile. Ecco come il puzzle dei vari fatti di sangue nella zona inizia a prendere corpo. Ma non è finita. Giuseppe Cossari, tra l’altro, è cugino di Rosetta Cossari, moglie di Rosario Passafaro, ucciso il 17 settembre del 2007 davanti alla sua azienda agricola che si trova in località Priola, a pochi chilometri dal centro urbano di Borgia ma nel comune di San Floro, sulla provinciale che collega il paese con la marina. Anche in questo caso un agguato dalle modalità di chiaro stampo mafioso, che non ha dato scampo al quarantunenne. Sette mesi dopo, cioè il 17 aprile del 2008, l’ennesimo fatto di sangue: Giulio Cesare Passafaro, 40 anni da compiere a ottobre, fratello di Rosario, è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco davanti all’ufficio postale di Borgia. In pieno centro urbano.
E per concludere l’ultimo collegamento: Rosetta Cossari è figlia di Domenico, fratello maggiore di Salvatore, ucciso sabato. Quindi tutte le persone ammazzate o coinvolte in fatti di sangue sono parenti o esiste un collegamento tra di loro. Uno scenario che, secondo fonti confidenziali, sarebbe contenuto in un corposo dossier stilato dai carabinieri della Compagnia di Girifalco. Documento che era stato affidato nelle mani di un magistrato che poi ha lasciato il capoluogo, trasferito in altra destinazione. Di quell’interessante dossier non vi è più traccia.

GAZZETTA DEL SUD

 

 

Vittoria Amelio,17.Ammazzateci Tutti-Catanzaro

 

Una risposta

  1. giovanni scarpa ha detto:

    Sono un giornalista della Provincia Pavese, quotidiano di Pavia. Avrei bisogno di contattare qualcuno perchè mi piacerebbe ricostruire i legami fra la nostra provincia e la Calabria su fatti che riguardano le numerose famiglie legate presumibilmente alla ‘ndrangheta che vivono qui da noi. Dove omertà e silenzio la fanno da padrone…

    Saluti

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