\”Più che diffuso, definirei il fenomeno della diffusione della \’ndrangheta profondamente radicato; era impensabile che solo perchè fuori dalla Calabria l\’affiliazione che si tramanda da padre in figlio non si perpetuasse. Non potevano mica diventare santi una volta usciti dalla Calabria. Il codice mafioso prevede che la fuoriuscita dall\’organizzazione possa avvenire solo mediante la morte fisica\”.
Questo il commento di Pino Masciari alle parole di Pisanu.
Di seguito, la notizia.
La\’ndrangheta in Piemonte e in particolar modo nel torinese \”è un fenomeno preoccupante\”. Lo afferma Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione parlamentare antimafia, che parla di \”fortissimo insediamento che copre il 90% dell\’area della criminalità organizzata\” a Torino e provincia. \”Ma il fenomeno tende ad estendersi anche al resto della regione\”.
L\’ex ministro degli Interni – che ha incontrato la stampa in una pausa delle audizioni in programma ieri a Torino – sostiene però che la risposta data da forze dell\’ordine e magistratura è stata consapevole ed efficace.
Pisanu ha concluso con una considerazione sui cittadini: \”La società piemontese ha una elevata cultura della legalità e respinge la cultura mafiosa, tuttavia soprattutto in momenti di grave crisi economica come l\’attuale può non essere immune a intimidazioni o seduzioni, per questo è necessario non abbassare la guardia e non sottovalutare il fatto che di fronte a minacce qualcuno può abbassare la testa\”.
Fonte: torinoogginotizie.it
Pisanu: ma quando si è svegliato? Non dorme ancora sul letto di banconote che si prende dallo Stato? Io come cittadino posso credere a quello che dice PINO MASCIARI, che l!ha delinquenza calabrese l’ha vista da vicino, e l’ha denunciato a suo scapito. Ma Pisanu, dice solo parole fritte che gli scrive qualche sottosegretario. Certo che si può vincere la delinquenza organizzata. Ma bisogna incominciare da quella radicata in alto. E non dare al cittadino la possibilità di diventare un collaboratore di queste organizzazione. Con amore e con democrazia Peter Pam.