Di seguito l\’articolo (livesicilia.it):
Decine di scritte sui muri di Partinico, tutte inneggianti alla mafia e contro Pino Maniaci. Il direttore di Telejato, da tempo nel mirino di Cosa Nostra per la sua attività giornalistica d’inchiesta, fotografa e conta gli insulti che ieri hanno riempito i muri della cittadina siciliana. “Viva la mafia, Pino Telejato sei lo schifo della terra”, “Maniaci sei un figlio di…” e una bara disegnata accanto. Un presagio di morte, una chiara minaccia che fa il paio con la lettera minatoria ricevuta di recente.
Questa mattina Partinico si è svegliata con un omicidio e scritte che inneggiano alla mafia. Che aria tira in paese?
“Partinico è un paese che i magistrati non hanno esitato a definire ‘anomalo’, dove si continua a sparare nonostante gli arresti eccellenti. L’anno scorso sono stati ben otto gli omicidi di mafia e due le lupare bianche. Quello di stamattina è probabilmente un regolamento di conti fra spacciatori, ma il clima sicuramente resta teso. Partinico è il punto di contatto, la cerniera fra le province di Trapani e Palermo, un posto in cui anche il fratello di Riina dichiara di avere difficoltà ad entrate, come i Lo Piccolo. Le famiglie locali dei Fardazza e dei Lo Biundo, o della vicina Borgetto, non fanno entrare nessuno. Sono usciti dal carcere boss di calibro, come Nicolò Salto tornato ai domiciliari per malattia, e il clima si fa incandescente. Le minacce a me sono il segno inquietante che qualcuno continua a inneggiare alla mafia. E’ terribile vedere certe scritte”.
Lei però non è nuovo a minacce più o meno velate…
“Ho ricevuto recentemente una lettera intimidatoria. Mi hanno fatto trovare un gattino con la testa schiacciata dove parcheggio l’auto, è una zona riservata perché sono sotto tutela. L’indomani mi è arrivata la lettera in cui minacciavano la mia famiglia e mia moglie, e quindi la televisione che è a gestione familiare. Hanno alzato il tiro, visto che non mi piego, colpendo la mia famiglia”.
Quante sono le scritte?
“Più di dieci, le sto contando per integrare la denuncia che ho già fatto. La polizia sta indagando perché queste minacce saranno sottoposte al vaglio del Prefetto”.
Oltre a quello dell’Assostampa, ha ricevuto altri messaggi di solidarietà?
“Io dico sempre che la mia scorta migliore sono i cittadini onesti di Partinico. Per le poche decine di mafiosi, di melma, la città emerge sempre per fatti di cronaca nera. Ieri l’amministrazione comunale ha espresso la sua solidarietà, ho ricevuto tantissime mail e telefonate dalla società civile, l’intero consiglio comunale si è stretto intorno a me. Ieri sera c’è stata anche la notte bianca e un premio internazionale, che il vincitore ha dedicato a Pino Maniaci. C’è questa solidarietà, questa vicinanza che testimonia che Pino Maniaci non è solo”.
Chi è veramente in prima linea contro la mafia, come Pino Maniaci, fa’ paura, e di conseguenza e sottoposto ad intimidazioni! Chi invece ne cavalca l’onda senza, di fatto, ricevere alcuna intimidazione, dimostra la mancanza di importanza da parte della “montagna di merda” che è la mafia!
Indubbiamente quanto fatto dal Sig. Masciari è un atto di coraggio che ben pochi hanno avuto, in passato……appunto in passato…..ma oggi? Oggi il Sig. Masciari cosa fa’? Oltre che “usufruire” dei “benefit” dello Stato, cosa fa’ per essere definita persona in prima linea contro la mafia? Non sto’ criticando ciò che ha fatto ma è perchè tutto dovrebbe essere trasparente e a me, sembra ci siano molti punti oscuri!
i punti oscuri sono solo negli occhi di chi riesce a quantizzare monetariamente l’impegno, la rettitudine e l’esempio che un Uomo ha saputo dare e da a tutto il Paese
Purtroppo i ‘benefit’ di cui il Sig. Masciari gode sono costituiti da 2 attentati subiti nel 2009 e dal non poter più mettere piede in Calabria senza correre il rischio di essere ucciso. L’imprenditore Pino Masciari ha dovuto chiudere ogni attività e ad oggi non può fare altro che portare a conoscenza della sua storia più persone possibile, “educare alla legalità” migliaia di giovani ogni anno, grazie al Programma Operativo Nazionale del ministero che lo vede protagonista nelle scuole ed Università di tutt’Itaia. Ed in ogni caso non ci sembra appropriato fare dei distinguo nella lotta alle mafie, trattasi di realtà molto diverse ma comunque complementari, necessarie entrambe. Se non restiamo uniti facciamo un ulteriore regalo alle mafie.
Effettivamente leggevo le parole del sig luca. Il sig pino masciari che fa per lottare contro le mafie? oltre scrivere libri oppure andare a parlare a bambini con tanto di scorte. Cosa fa? perche’ non lo si sente piu’ lottare come un leone contro le mafie, invece di vivere con in suoi benefit? Il quesito del dig luca lo trovo davvero interessante.
Sono della provincia di Torino, e di persone che sono “direttamente” in prima linea nella lotta alla mafia ne ho viste in questi anni, umili, con la paura negli occhi e coraggio e determinazione nelle parole e nei fatti, ma soprattutto UMILTA’.
Quell’umiltà che onestamente non ho visto nel sig. Masciari in varie occasioni di suoi interventi! Si senza ombra di dubbio la sua storia colpisce ed è un bene che la si divulghi ai giovani ma quello su cui puntualizzavo io era appunto la mancanza di chiarezza e di umiltà che ne viene fuori quando mi e ci (non è solo un mio pensiero ovviamente)è capitato di incontrarlo.
Quelli di cui lei elenca non sono “benefit” ma conseguenze di chi, come lui, ah fatto una scelta coraggiosa e onorevolissima ma, ripeto, seguendo alcune interviste televisive, il sig. Masciari stesso parla di un suo modo di vivere al limite del precariato, ma forse non ha veramente mai conosciuto chi deve vivere e campare una famiglia con 800/900 €. al mese mentre lui e la sua famiglia, non sembra, a prima vista vivere di stenti. E’ questa la chiarezza di cui parlo, l’umiltà che manca……forse oltre che scrivere un libro, molto bello e crudo, dovrebbe spiegarci come vive oggi Pino Masciari, quali sono i suoi mezzi di guadagno, che lavoro fa’ per sostentare la sua famiglia….io lavoro 10 ore al giorno per 800,00 euro…..ed ho moglie, 2 figli, un mutuo e tutte le altre spese normali di una famiglia precaria italiana come tante!!! In un suo intervento lo scorso anno, mi permisi di chiedere, pubblicamente alzandomi in piedi, come si guadagnasse i soldi per poter vivere agiatamente in quel modo(era arrivato con una Mercedes di un certo valore), visto che come da lui raccontato, lo Stato gli aveva tolto tutto e, la risposta fu scontrosa ed imbarazzante “non sono cose che la riguardano”! Beh, riguardano tutti eccome, se si vuole veramente essere ciò che si dice, un eroe umile!
Niente di personale ma solo chiarezza!
Cordialmente
Luca Antognoli
X Luca e Alberto – Un leone, incontrò un uccellino con una goccia di acqua in bocca. E gli chiese,”dove stai andando??” A spegnere un incendio, rispose l’uccellino ! Il Leone, goffamente rispose “e cosa credi di fare con una goccia sola?? – L’uccellino, non basta lo so, ma almeno io faccio la mia parte !! Se non lo capite, fa lo stesso !!
Ciao paPino, un abbraccio forte forte come sempre a Marisa Ottavia e Francesco !!
Michele Ranieri “Masciari”
Sappiamo bene che Pino non può più vivere nella propria terra, fare l’imprenditore, sappiamo quanti anni di sacrificio lui e la sua famiglia sono stati costretti a subire, quanti sono gli affetti che hanno dovuto lasciare, non solo le ricchezze.. e potremmo andare avanti ma basterebbe leggere il suo libro per sapere, conoscere. Oggi Pino è meno solo, collabora con il Ministero andando nelle scuole ed educando alla legalità, quell’educazione che ritengo alla base della lotta alle mafie, il rispetto delle leggi e l’amore per la libertà….ed ancora, dalla tastiera di un pc, c’è chi se la sente di pontificare!?! Non contenti si scomoda l’amico Maniaci che fa un lavoro estremamente prezioso, come Masciari, non a caso i due sono amici e…beh per quel che mi riguarda, sono uno degli esempi più belli del nostro paese….W i Pinii!! 😉 Un abbraccio, denise.
Pino ha sacrificato tutto ciò che aveva per non piegare la testa, per dare un esempio. A me basta questo. Sapere quanto guadagna è l’ultimo dei miei pensieri. Anzi, a dire il vero è un problema che non mi sono mai posta. Quando lo sento parlare mi concentro su quello che dice, non sulla marca della sua auto.
che tristezza, leggere questi commenti che attaccano Pino.
Di stenti si vive per tanti motivi, caro sig. Luca!
Questa società ci ha drogati, pensando che l’unica soddisfazione della vita sia il soldo…
Se Pino avesse voluto guardare al denaro, oggi sarebbe dall’altra parte della barricata! Sarebbe uno di quegli imprenditori in doppio petto con ferrari e mercedes da cambiare ogni giorno.
invece ha scelto una strada diversa.
Permettetemi di dubitare di chi cerca di fare gare tra chi lotta contro le mafie. Qui si resiste ogni giorno e non ci sono Campioni ed Eroi, ma uomini con tutti i loro difetti e con il coraggio che dovremmo avere tutti!
Enzo
Pino Masciari non si sente un paladino dell’antimafia, lui si sente “la normalità”, un cittadino che ha fatto semplicemente il proprio dovere denunciando. Un padre di famiglia che per senso di responsabilità ha intrapreso l’unica strada possibile. E questa strada per 13 anni l’ha compiuta da solo, facendo quello che nessuno si sentiva di fare allora ed in molti casi nemmeno oggi. Lui è stato esiliato dalla sua terra, ‘vivendo ad un metro sottoterra’ con l’intera famiglia, i criminali invece hanno continuato nei loro affari. Masciari dava lavoro ed ora, a 52 anni, non lavora più, cerca lavoro. La ‘ndrangheta è un problema ancora attuale, di cui allora non si parlava nemmeno.
La Redazione del Blog
Nulla da eccepire su quanto avete commentato, ma io non mi riferivo a quanto il Sig. Masciari abbia fatto e subito con le sue denunce, ha ragione chi ha detto che gli andrebbe eretto un monumento, e per l’intervento di “Quì Bari Libera”, ti ringrazio per la spiegazione ma sei fuori tema, e comunque rilegendo i miei precedenti interventi, capiresti che non era a ciò che mi riferivo. Il libro l’ho comprato e anche letto, ma non ce n’era bisogno perchè la sua storia era già abbastanza nota.
Io “criticavo” (permettetemi il termine)la mancanza di umiltà del sig. Masciari nonchè l’arroganza tipica dei politici che ha usato nei miei confronti ma non solo nei miei, e poi riferendomi a LUCIANA,a me si importa la marca e il valore dell’auto o della casa o di qualsiasi altra cosa sfoggi la persona che viene “idolatrata” da molti come vittima e che nei suoi interventi parla di vita dura senza lavoro mentre poi, sfoggia un auto da centinaia di migliaia di euro…..se permetti cara Luciana mi girano un po’ le b….
Comunque denoto poca obiettività, ma questo è la mia umile opinione!
Luca Antognoli
Pino idolatrato come vittima? Lui che ha lottato come un leone per avere uno straccio di scorta dopo anni di totale isolamento, di cui si è reso colpevole anche lo stesso Stato che avrebbe dovuto proteggerlo molte volte? Lui che a spese e rischio suo si recava ai processi anche quando la scorta lo abbandonava, quando lo stato gli chiedeva di non andarci a quei processi? Lui che ha lasciato i suoi beni (e non parliamo di poca roba: case e appartamenti, numerose auto di lusso e molto altro) non sapendo se avrebbe mai rivisto nulla di tutto ciò? Lui che era milionario e ora vive tutt’altro stile di vita? Io mi domando se si possa pesare o valutare in euro tutto ciò che ha pagato Pino. E comunque lui lo ha fatto, di quanti altri possiamo dire la stessa cosa? Se tu avessi visto ciò che possedeva o se, semplicemente, fossi un imprenditore che da lavoro, che rischia in proprio, beh allora forse potresti capire. Credo che se Pino sia stato un po’ sgarbato è perché è davvero umiliante vedere qualcuno che nemmeno conosci pronto a farti i conti in tasca, senza comprendere che quelle tasche e quel cuore hanno sanguinato ogni giorno che lui non è sceso nei suoi cantieri, ogni giorno che ha pensato alle sue ditte e quelle del padre chiuse, ferme. E’ stato ucciso poco per volta, ogni giorno che non ha potuto fare il proprio lavoro ha perso qualcosa di se. E la moglie ugualmente, lei che era medico odontoiatra ha dovuto chiudersi in 4 mura insieme ai figli ogni santo giorno per più di 13 anni. Hai visto le case in cui sono dovuti stare nei loro svariati spostamenti? Alcune non avevano nemmeno la stanza per i bambini, sporche, mal curate etc. Se finalmente può permettersi qualcosa di più, come lo sfizio di un’auto, viste quante ne possedeva, credi sia sbagliato? Ti senti di giudicare? Chi è la persona umile qui? Tu? Quante volte credi possa muoversi su quell’auto visto che è costretto a stare sotto scorta? Come credi ci si senta ad avere qualcosa che non potresti usare se non a tuo rischio e pericolo?
Io non so perché esista un antimafia come questa nel nostro paese, un antimafia per cui ti devono ammazzare altrimenti non sei considerato, un antimafia fatta di salotti e salottini dove l’importante è apparire, tanto a fare ci son quelli che pagano sulla loro pelle…ci sono i Masciari e i Maniaci. Credi che Maniaci sia felice di ricevere continue minacce fisiche e non? E credi che Masciari non viva ancora quell’isolamento, seppur ora ha un sacco di amici in più? Qualsiasi altra persona ti avrebbe gentilmente pregato di andare a quel paese, dopo averti chiesto “ma chi ti conosce?”, perché c’è anche modo e modo di chiedere! Prova con altri eroi del momento a vedere cosa ti rispondo, quelli che hanno scelto di farlo per lavoro, appunto … Masciari è un semplice cittadino!(Maniaci era un imprenditore e tu dovresti conoscere la sua storia per capire la sua scelta!) Prova a fare due conti in tasca a Saviano o Travaglio e ne riparliamo, loro ci campano delle loro attività! La loro è una professione, rischiosa ok, ma una professione che si fa per scelta consapevole, volontaria. Pino non chiede un euro, ne per interviste ne per incontri, chiede solo il rimborso spese e spesso ce ne mette di suo perché le Associazioni di certo non navigano nell’oro e così toglie soldi alla propria famiglia (ancora una volta!) per poter continuare. E lo dico per l’ultima volta, Pino non è un giornalista, uno scrittore, lui non lo fa per lavoro, per professione, ci si è trovato suo malgrado e, suo malgrado, vuole dare un futuro ai giovani facendo l’unica cosa che può fare: raccontare la sua vita, la sua scelta. Non avrebbe certo voluto questo per il suo futuro, lui voleva fare solo l’imprenditore.
Credo che tu non abbia capito questo punto fondamentale. Scegliere di fare un lavoro come il giornalista ed essere pagati per farlo è una cosa, scegliere di denunciare è tutt’altro, soprattutto quando, come all’epoca, non esisteva un “modo”, non esistevano nemmeno le leggi! Pino l’ha fatto senza sapere se avrebbe avuto indietro le sue ricchezze, senza sapere cosa ne sarebbe stato di lui, di sua moglie e dei loro figli. Lo Stato allora non ti garantiva nulla, niente di niente. Se ora qualcosa garantisce, non credi sia anche merito di Pino e di chi prima di lui ha pagato anche con la vita, come Aiello o Grassi? Ci vuole sensibilità ed intelligenza per comprendere questa differenza, bisognerebbe avere più rispetto di tutti e un atteggiamento meno saccente. Mi chiedo proprio cosa abbia fatto tu Luca, nel tuo piccolo magari. Credi che scrivere quattro righe dalla tastiera del tuo pc basti per essere contro le mafie? Credi di aver capito la vita di un uomo solo per aver presenziato a qualche incontro? Credi di conoscere Pino solo perché ci ha parlato due volte? Hai una minima idea di cosa significa essere tolto da una realtà, senza che tu lo scelga, e catapultato in un altro mondo, non per qualche tempo, ma per 16 anni?!?! Mi stupisco che le mafie non ci abbiano ancora distrutto del tutto visto com’è il mondo dell’antimafia, debole e spaccato, in questo paese. Le parole di Sciascia in questi momenti tornano con una chiarezza disarmante, come a dire “ve lo avevo detto”.
CONDIVIDO IN TOTO QUANTO SCRITTO DA ELISA. E POI VORREI AGGIUNGERE CHE IL SIGNORE SI E’ DIMENTICATO CHE CON LORO C’ERANO 2 BAMBINI IN TENERA ETA’ CHE DOVEVANO STARE SOLI, NON AVERE AMICI, NON POTER GIOCARE, NON FESTEGGIARE I NATALI E I COMPLEAANI CON I NONNI, GLI ZII. NON PENSA ALLO STRAZIO CHE HA VISSUTO LA MADRE DI PION ANCHE DURANTE LA MALATTIA SENZA SAPERE SE IL FIGLIO, LA NUORA E I NIPOTINI FOSSERO VIVVI O MORTI? E MARISA, CON UNA CARRIERA BRILLANTE E SICURA CHE HA DOVUTO MOLLARE PER DIVENTARE LA SIGNORA NESSUNO. BENEFIT? I SOLDI CHE LO STATO GLI HA DATO VANNO COMPARATI COI GUADAGNI DI PINO 15 ANNI FA E TI RENDERAI CONTO CHE GLI HANNO DATO UN BEL CALCIO ALTRO CHE BNEFIT. CHI RIPAGHERA’ QUESTA FAMIGLIA DELLA VITA NON VITA VISSUTA PER 13 ANNI? C’E’ DAVVERO TANTA GENTE CHE DICHIARA DI FARE ANTIMAFIA, MA DI TASCA SUA NON HA MESSO NULLA, ANZI QUESTO LI HA AGEVOLATI , ORA SONO TUTTI SCRITTORI E GUADAGNANO SOLDI. ALCUNI FANNO CARRIERA POLITICA, MA PINO SI E’ SEMPRE RIFIUTATO DI ACCETTARE CANDIDATURE. E POI CREDO CHE PINO MANIACI, MAGARI SE LEGGE QUESTE COSE S’INCAZZA PURE. OGNI VOLTA CHE PINO PARLA LA GENTE, MA SOPRATTUTTO I RAGAZZI ESCONO CAMBIATI,PERCHE’ LUI NON RECITA LUI RACCONTA VITA VISSUTA E QUESTO LA GENTE LO CAPISCE. IN CALABRIA A TUTTOGGI QUALCUNO NON DENUNCIA DI PAGARE IL PIZZO PERCHE’ NON VUOLE FARE LA FINE DI PINO MASCIARI. LO DICE OGGI, NON 15 ANNI FA QUANDO LO FECE PINO E LA NDRANGHETA NON ESISTEVA. ECCO I BENEFIT. PINO, MARISA, OTTAVIA E FRANCESCO IO VI VOGLIO BENE E VI AUGURO CHE IL FUTUTO VI RIPAGHI DI QUEI 13 ANNI MALEDETTI CHE SIETE STATI COSTRETTI A VIVERE.
Come redazione del sito degli Amici di Pino Masciari, invitiamo caldamente coloro che commentano gli articoli a non scendere in alcun dettaglio della vita privata di Pino e famiglia, evitando di aumentare il rischio di vita a cui già sono notevolmente esposti.
La Redazione
Davvero non capisco.
E voglio evitare di pensar male.
Perchè puntare il dito sui soldi di una persona è un modo per infangarla.
E a maggior ragione, dopo aver ascoltato la storia della vita di Pino, dopo aver sentito che era un imprenditore che dava lavoro a centinaia di persone, alzarsi per fargli i conti in tasca è ridicolo.
Come se a Libero Grassi, dopo un incontro, qualcuno gli avesse chiesto con quali soldi pagava i suoi operai.
E’ un atteggiamento davvero triste.
Nessuno qua è disposto a prendere lezioni di umiltà, e tantomeno di darne, ma qui l’intenzione è provocare per colpire una persona e insinuare dubbi.
Francamente questo “botta e risposta” sta diventando grottesco.
Non è una gara, ha detto bene Enzo e invito tutti ad abbassare i toni.
L’unica cosa che dovremmo imparare dalle mafie è a stare uniti, loro ci riescono benissimo. Eppure ci spacchiamo mille volte, critichiamo senza buon senso, facciamo prevalere i personalismi e i toni talvolta eccessivi.
La lotta alla mafia si vince se si sta insieme.
E si vince impegnando le forze migliori del Paese.
Non cercando santi, eroi, martiri o cavalieri senza macchia. Perchè nella realtà non servono o non esistono.
Questa polemica è sterile, a mio parere.
Pino tutti i giorni, adesso e non ieri, racconta la sua vicenda personale, la sua storia, perchè questa sia da monito e da esempio, per far capire a chi lo ascolta, soprattutto i ragazzi, che si può alazare la testa e combattere la mafia.
Non è facile farlo dopo 15 anni vissuti come li ha vissuti.
Noi non possiamo nemmeno capire che cosa significhi, quanto sia doloroso per lui (che ne parla in pubblico) e per la sua famiglia. Quanta sia stata e sia ancora la solitudine, quando ti chiudi la porta di casa alle spalle e sai che le mafie non dimenticano.
Questo per me vale più delle critiche mosse.
buona giornata
andrea zummo
Avevo dimenticato il cognome.
Alla persona che chiede cosa fa Pino Masciari “… per essere definita persona in prima linea contro la mafia” rispondo : Caro Pino già il solo fatto di Esserci quale testimonianza vivente di cosa significhi una scelta di vita basata sull’ Etica della Legalità, sulla intransigenza morale avulsa da qualsiasi compromesso morale, sul Coraggio di dire NO, è per me e per tutte le persone oneste più che sufficiente per esprimerti la nostra gratitudine.
Grazie anche perché tu non sei stato spettatore di fronte alla arroganza del potere mafioso, alle ingiustizie, alla sopraffazione al calpestamento della democrazia e della dignità della persona. E’ per questo che ti rinnovo la mia stima e la mia disponibilità in ogni momento. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare anche Pino Maniaci altro fulgido esempio di rettitudine e di impegno civile, il cui scopo primario della sua vita “essere antimafioso” , ovvero la dignità di essere libero, onora quotidianamente col coraggio della denuncia, col coraggio del rifiuto del “puzzo del compromesso morale”.
Diceva Don Ciotti “La vita affida a tutti un impegno e l’impegno che ci affida la vita è la nostra Libertà. Usare la nostra libertà per liberare chi libero non è!” E io credo che, ognuno a suo modo, Pino Masciari e Pino Maniaci stiano ben rispondendo a tale invito.
Cari ragazzi,
credo che le domande sollevate da Enzo e Alberto siano una buona occasione per tutti e questo per dueragioni:
1) E’ lecito e opportuno chiedere chiarimenti, specialmente se a chiederli è qualcuno che, non avendo conosciuto di persona Pino, si pone delle domande;
2) E’ necessaria un’autocritica da parte degli “Amici di Pino Masciari”, di cui io stesso mi ritengo parte: se ci sono cittadini che hanno poco chiari i meccanismi con cui oggi i Masciari e gli Amici svolgono il loro servizio verso un’educazione alla legalità è perché i media trascurano di informare e probabilmente perché da questo blog, per quanto ammirevole e curato, questo aspetto non è fuoriscuto.
Quante altre persone credete che la pensino come loro? E quante hanno avuto il buon senso di chiederlo? Ecco io credo che Enzo e Alberto ci abbiano fatto un favore, credo che il loro contributo ci permetta di vedere sotto una luce nuova, diversa, quelle persone che diffidano dallo straordinario lavoro che i Masciari e gli Amici, così come i Maniaci e tutti coloro che lottano contro le mafie, in prima linea o dietro le quinte, svolgono tutti i giorni e con grandi sacrifici.
Molte risposte esaurienti sono state date, e non è “triste” che ci siano lettori dubbiosi anzi è un’occasione per invitarli a vedere più da vicino una realtà che a loro, come a chissà quanti altri, è sconosciuta. Perché i lettori sono preziosi, vista l’indifferenza della popolazione “normale”.
@Enzo e Alberto: Ho conosciuto i Masciari e alcuni degli Amici di persona e seguo da alcuni anni i loro interventi. Posso confermare che il loro contributo è di importanza fondamentale per educare i giovani e gli adulti alla legalità, per ricordare ai cittadini che siamo tutti abitanti della stessa terra e che è compito di ciascuno contribuire a sradicare le erbacce e mantenerla in buono stato. Ad oggi, il valore dell’educazione che si crea grazie ai Masciari ed agli Amici non ha prezzo ed è l’unico (sottolineo: unico) nel suo genere.
Non è tutto, ma è un buon argomento di partenza.
Un abbraccio a tutti, e grazie per quello che state facendo!
Un abbraccio forte ai Masciari!
Pardon, era per Luca e Alberto il mio commento, non per Enzo 😉
Aggiungo una cosa. Il fatto che i Masciari abbiano abbandonato pressoché tutto per aver denunciato la ‘ndrangheta denota la difficoltà che hanno avuto nel prendere tale scelta.
Una sola aggiunta: capisco e riconosco il disappunto per chi, chiedendo informazioni su quanto e come guadagnano i Masciari, non abbia ricevuto la risposta attesa. D’altra parte, è bene riconoscere per i Masciari che dopo 10 di totale esilio e altri anni di rischi annessi, per la famiglia e per se stessi, sentirsi rivolgere quella domanda sia stato umiliante.
Invece che chiedere i redditi dei Masciari, perché non chieder in che modo contribuire alla causa?