Pubblichiamo di seguito la recensione al libro \”Organizzare il coraggio. La nostra vita contro la \’ndrangheta\” scritto da Pino e Marisa Masciari (Add Editore), pubblicata sul numero di luglio 2011 del mensile “Mosaico di pace” da Marcella Grottola.
La figura dei testimoni di giustizia, ignota ai più, viene delineata in questo libro autobiografico di Pino Masciari. La verità sulle scelte di vita che, chi si oppone alla ‘ndrangheta è costretto a fare, è raccontata con precisione lucida, da perfetto cronista. L’autore non si è piegato al “sistema”, ha esposto se stesso e la sua famiglia a uno sradicamento continuo, per tredici anni ha cambiato città e abitudini, ricostruendo ogni volta una parvenza di normalità.
Il costo da pagare è equamente condiviso dalla famiglia intera: nessun contatto sociale, impossibilità a svolgere un lavoro, abbandono della terra natia, la Calabria, rinuncia agli affetti e ai contatti con i familiari.
Tutto, però, viene affrontato con fierezza e dignità, in uno stile asciutto e puntuale senza pietismo e autocommiserazione. Le lacrime fanno parte della lotta, nella tensione di conservare i diritti fondamentali alla salute, al voto, alla cittadinanza, alla libertà. Durante la sua via crucis esistenziale, l’autore, imprenditore a soli 15 anni, costretto a spostarsi con la famiglia “in case che non ha costruito”, non sempre viene tutelato dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine, così come prescritto nel programma di protezione.
Poi, come nelle favole, si incontrano le persone giuste: parliamo del procuratore Vigna, dell’associazione “Benvenuti in Italia” di Davide Mattiello, di don Luigi Ciotti, del blog di Beppe Grillo e dell’associazione “Amici di Pino Masciari”. L’isolamento patito da Pino e Marisa e dai figli Francesco e Ottavia ha termine. Così, l’autore non “conclude” ma prosegue il suo cammino lasciando a noi un insegnamento e una speranza.