Per Davide Guida, 24 anni e una laurea in tasca in Ingegneria gestionale, era un sogno. Fin da quando presentò – due anni fa ormai – la sua candidatura nel Consiglio comunale di Moncalieri tra le fila del’Italia dei Valori. Al tempo, correva a destra e a manca per il presidio di Libera «Peppino Impastato» a raccontare che «la ndrangheta esiste anche a Torino e bisogna combatterla dall\’interno delle istituzioni».
Sogno realizzato nell’ultimo Consiglio comunale quando l’assise civica ha scelto: il Comune si costituirà parte civile quando inizierà il maxi processo alla criminalità calabrese di Torino e Provincia denominato, in fase investigativa, operazione Minotauro: più di 150 arresti e nove locali (ramificazioni di famiglie calabresi legate al crimine) impiantate tra città la e l’hinterland. Una di queste è quella di Moncalieri.
«Adesso – ha detto Guida in Consiglio – non possiamo più fare finta di niente. Tutti sanno tutto». Da qui la scelta di costituirsi parte civile per chiedere i danni di immagine arrecati alla città dalla presenza sul territorio si questo fenomeno. Anche il centrodestra ha votato convinto. E per una volta le barriere politiche sono cadute. Il capogruppo del Pd, Diego Artuso, sottolinea che «essere stati tutti d\’accordo senza sterili polemiche o guerre di paternità è stato un gesto di alto valore civile e morale».
Lo sa bene il sindaco Roberta Meo che alla chiusura della sua campagna elettorale fece proiettare, al teatro Matteotti, un corto ispirato ai «Cento passi» di Impastato e al film «Le mani sulla città» di Francesco Rosi. Un anno e mezzo dopo spiega: «in una fase come questa nella quale tutti i giorni si sente parlare di corruzione e di infiltrazioni mafiose negli enti pubblici è doveroso utilizzare qualunque strumento e qualunque azione per rimarcare il nostro impegno nella lotta alla criminalità organizzata». «Proprio di questo – aggiunge – parlavo nei giorni scorsi con Don Luigi Ciotti, che mi spiegava come la mafia si espande dove c’è silenzio, si nutre della paura della gente, ed è per questo che, oltre al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, ciascuno di noi deve denunciare ogni azione di illegalità».
«Piero Grasso procuratore nazionale antimafia – aggiunge Meo – mi ha raccontato come sia inutile stupirsi di fronte alla scoperta dell\’esistenza delle mafie al Nord». Stefano Zacà leader del centrodestra non usa giri di parole: «Era scontato che avremmo votato quest’ordine del giorno. Come si fa ad essere contrari? Piuttosto è la maggioranza che ne ha bocciato uno sulla Tav, rifiutandosi di dare solidarietà ai poliziotti feriti per accontentare due persone del pubblico con bandiera No-Tav». «Anche questo – dice – era un problema senza colore politico».
Fonte: la Stampa