\”Sequestrare, sequestrare, ancora sequestrare: a monte educare, e a valle togliere loro tutte le ricchezze che hanno accumulato negli anni con i loro sporchi affari: toccali sui soldi e gli farai male!\”
Questo il commento di Pino Masciari alla notizia dell\’ennesimo sequestro operato dalle forze dell\’ordine nei confronti di beni riconducibili a \’ndranghetisti.
Di seguito, la notizia.
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ROMA (Reuters) – I carabinieri hanno effettuato oggi il sequestro di decine di beni mobili e immobili riconducibili a una cosca della \’ndrangheta, e nel corso dell\’operazione hanno scoperto un bunker all\’interno della villa di un latitante.
E\’ quanto si legge in un comunicato, che non precisa il valore totale del sequestro.
A dare esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura distrettuale antimafia, sono stati il Ros e il Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria.
I beni sono riconducibili ai latitanti Rocco e Giuseppe Aquino (di 49 e 51 anni) e a Vincenzo Tavernese (56 anni). Tutti e tre sono di Marina di Gioiosa Jonica, ma Tavernese è residente in Canada.
Nel corso di una perquisizione legata al sequestro, i carabinieri hanno scoperto nella villa di Giuseppe Aquino, ricercato per omicidio e associazione per delinquere di tipo mafioso, \”una botola che scendeva per qualche metro in un vano delle dimensioni di 4mx4m circa: il bunker era in fase di ultimazione\”.
\”I beni sottratti alla cosca – si legge nella nota – sono: 19 immobili tra cui ville e terreni, ubicati nella Locride, 1 imbarcazione, una decina di autovettura autovetture, 2 società operanti nei settori edilizio e turistico-commerciale e numerosi conti correnti e depositi al risparmio\”