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Crotone (Adnkronos) – \’\’A distanza di oltre tredici anni dall\’istituzione dell\’ufficio del commissario delegato per l\’emergenza rifiuti in Calabria nel settore dello smaltimento di rsu, poi ampliato al settore delle acque e delle bonifiche per gli anni compresi dal 2002 al 2008, non e\’ stato realizzato nessuno degli obiettivi previsti dai piani regionali per i rifiuti, predisposti dal commissario\’\’. E\’ la conclusione della commissione bicamerale d\’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, nella relazione approvata dalla Camera dei Deputati nel giugno scorso che questa mattina il presidente Gaetano Pecorella sta presentando in un convegno a Crotone.

Secondo quanto emerso dalla relazione, \’\’uno dei principali motivi di tale fallimento deve essere individuato nelle numerose interferenze, spesso sfociate in veri e propri conflitti, tra i compiti attribuiti all\’ufficio del commissario e quelli demandati agli enti locali, che hanno paralizzato tutte le iniziative dei vari commissari delegati succedutisi nel tempo, oltre che nella incapacita\’ di questi ultimi\’\’.

La gestione del commissario era di 700 milioni di euro nel solo periodo 1998-2006, come rilevato dai carabinieri per la tutela dell\’ambiente di Napoli, che nel 2009 ha trasmesso una relazione alla commissione. Ad oggi, il costo complessivo ha superato il miliardo di euro. Anche la Corte dei Conti ha riconosciuto il \’\’fallimento dell\’esperienza commissariale\’\’, riscontrando \’\’la totale assenza di pubblicita\’, correttezza e trasparenza nell\’attribuzione degli incarichi esterni\’\’.

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