\”Ecco servito chi pensa che in fin dei conti la \’ndrangheta con i suoi affari crea comunque un\’economia e può generare lavoro. Chi pensa che le assenze e le carenze dello Stato e delle Istituzioni possano essere colmate dai metodi malavitosi e dalle mafie, dovrà prima o poi capire che senza imprenditoria libera non ci può essere nè mercato, nè lavoro, nè democrazia. Vorrei che chi crede ancora ad uno stato alternativo fatto di traffici e maneggi, potesse esporre le sue ragioni alle 700 famiglie che forse si troveranno senza un lavoro da un giorno all\’altro. Lo Stato e le Istituzioni sono l\’unica risposta valida per il progresso del nostro Paese\”
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Di seguito, la notizia
Fonte: AGI – – L\’inchiesta sul cantiere dell\’autostrada Brebemi con relativi arresti e sequestro, ha avuto gravi conseguenze sull\’occupazione in provincia di Bergamo. Al cantiere infatti lavoravano 700 operai di una sessantina di imprese, che ora non stanno lavorando e non sanno nemmeno se riceveranno gli stipendi. Per questo oggi i rappresentanti dei sindacati hanno incontrato il prefetto di Bergamo Camillo Andreana, al quale e\’ stato chiesto di fare opera di sensibilizzazione verso l\’Inps nel caso in cui si dovesse fare ricorso alla cassa integrazione, e la convocazione di un tavolo con il consorzio Bbm per discutere della situazione. Un primo incontro tra i sindacati e il consorzio di imprese della Brebemi si era gia\’ svolto ieri. E il consorzio e\’ stato invitato a risolvere in prima persona il problema occupazionale, ricollocando il personale che rischia di non lavorare per mesi. Nei giorni scorsi e\’ stata presentata istanza di dissequestro per i 26 chilometri non direttamente interessati dall\’inchiesta, per cui parte del cantiere potrebbe riaprire. Resterebbe comunque il problema dei 300 dipendenti della Locatelli, l\’impresa bergamasca il cui titolare e\’ stato arrestato, e i cui contratti sono stati rescissi. (AGI) Bg1/Car