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Fonte: AGI – La pressione mafiosa della \’ndrangheta si esprime sempre di piu\’ \”nell\’inquinamento di settori della pubblica amministrazione locale, con particolare riguardo all\’utilizzo di raffinati sistemi intrusivi della sfera politico-amministrativa in enti territoriali caratterizzati da esigua popolazione e bassa densita\’ abitativa\”. E\’ uno dei passaggi della Relazione alle Camere sull\’attivita\’ della Dia nei primi sei mesi del 2011. Relazione che ribadisce \”la centralita\’ della minaccia\” rappresentata dall\’organizzazione.

La sanita\’, in particolare, si conferma uno dei settori maggiormente esposti al condizionamento mafioso, \”al punto da essere considerata in permanente emergenza, anche in ragione degli elevati deficit finanziari che l\’affliggono\”. Gli analisti segnalano anche \”il tentativo di incidere sulla efficienza del sistema giudiziario reggino, con azioni violente contro \’obiettivi simbolo\’\” e la posizione egemone conquistata sul mercato transnazionale della cocaina \”grazie alla forte coesione tra i sodali ed alla credibilita\’ finanziaria delle cosche presso i cartelli sudamericani produttori\”. Continua anche l\’espansione al di fuori della Calabria, all\’estero e in altre regioni italiane, a cominciare dal Lazio dove storiche articolazioni delle principali \’ndrine inquinano comparti economici e produttivi come quelli della ristorazione, dell\’edilizia residenziale, delle sale da gioco e del mercato ortofrutticolo

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