Davide Pecorelli per Acmos.net
Non è la Lombardia e nemmeno la Liguria. Siamo a Torino e per la difesa la \’ndrangheta non è autonoma, ma dipendente dalle \’ndrine calabresi.
Puntando su questo teorema, che si spinge fino a prendere spunto da vecchie sentenze che determinano la \’ndrangheta come un\’associazione verticistica, gli avvocati difensori puntano a spostare il processo Reggio Calabria, avanzando l\’ipotesi di incompatibilità territoriale del Tribunale di Torino.
I Pm antimafia, titolari dell\’indagine, si sono opposti nettamente a questa visione. Già nelle carte dell\’ordinanza Crimine – operazione per la quale Giuseppe e Giovanni Catalano, Rocco Zangrà e Carmelo Cataldo sono a processo – esistono elementi per provare l\’esistenza di una cellula autonoma e del reato di associazione mafiosa. La Corte si esprimerà sulla richiesta avanzata dalle difese, il prossimo 9 febbraio.
Si vuole ipotizzare che la ‘ndrangheta in Piemonte non è organizzazione criminale di stampo mafioso e da anni stabilmente presente sul territorio.
Quando, giacchè, nel 1983 il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Torino,Dottor.Bruno Caccia,cui il Palazzo di Giustizia del Capoluogo prende il nome,venne barbaramente ucciso dalla ‘ndrangheta, perchè Magistrato integerrimo e conduttore d’ indagine sul traffico di droga e di riciclaggio del denaro sporco con cui la consorteria criminale era prepotentemente in ascesa.
A San Vittore Olona,nel varesotto, il Capoclan Carmelo Novella, nel 2008 venne ammazzato dalle ‘ndrine calabresi, perchè voleva rendersi autonomo dalla Calabria,dal quale omicidio scaturì l’operazione antimafia denominata ” Infinito” in Lombardia del Luglio del 2010.
Ora che,si sà ampiamente che la ‘ndrangheta pone rilevanti interessi al Nord Italia, si vorrebbe instaurare il meccanismo cosiddetto della “legittima suspicione”, ossia concordare con le parti il trasferimento del processo verso altre città,in quanto meglio ritenute dalla ‘ndrangheta – dai loro avvocati – sedi più malleabili.
Attendiamo il 9.02.2012…-
Grazie…-
salve
Sono sconcertato da questo tumulto.
Sono sconcertato non per il fatto in se, perchè “è prevedibile che un torrente segua il suo letto” ma è assurdo che si aprano le porte a “ondate di piena” criminosa, difatto allagando il territorio.
Chi pensa di fare affari in determinati contesti, perchè storicamente si sente capace di governare il fenomeno, non sa che sta infilando la testa in un collare e che prima o poi diverrà un cagnolino da passeggio e se reagisce il collare lo strozzerà
O codesti signori pensano forse che il semplice “Non sapevo chi fosse” li preserverà dalla morsa del collare? Il biglietto da visita che verrà presentato ai vari affaristi “furbi” dimentichi dei loro interlocutori, è molto consistente: ed è fatto piombo (e non solo) e lascia un marchio indelebile.
Per questo sono sconcertato: per la miopia di persone che in territori vergini importano un modo di fare che ha devastato, e di fatto governa, intere regioni. Il rischio, ma credo oramai la realtà, è questo. Sarebbe opportuna una educazione civica e storica.
Saluti
Ilian