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\”BASTA UN CIAO\”  (di Marco Antonelli)

“Basta un ciao”. Risponde così Pino Masciari quando chiediamo cosa possiamo fare.

Dietro a questa frase c’è una narrazione che racconta la voglia di spezzare la solitudine, di creare legami e di produrre gli affetti che per tanto, troppo tempo sono stati schiacciati e negati.

In fondo è la ricerca della naturalezza di ciò che è “normale” e quotidiano: un “ciao”.

Come negarlo? Come avere l’ardire e la presunzione di poter ignorare la storia di Pino e della sua famiglia? Come farlo dopo averlo sentito parlare?

Ascoltare Pino prima rivolgersi alla cittadinanza di Santo Stefano di Magra e poi agli studenti dell’istituto Arzelà di Sarzana ti rende responsabile: “lo Stato siamo noi” continua a ripetere. Non hai più scuse. La tua presa di posizione diventa una necessità, senti l’esigenza di mobilitarti più di quanto tu non abbia già fatto perché capisci che in gioco non ci sono solo ideali ma c’è la concretezza della vita.

Ed è proprio la vita il tema centrale. Accanto alla memoria di chi si è sacrificato per l’Italia deve essere ben presente la volontà di stare accanto ai vivi, accanto alle persone come Pino. E a lui chiediamo di aiutarci, di richiamarci a questa nostra responsabilità.

Come? Per prima cosa potremmo cominciare con un “ciao”.

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