In tutti questi anni, ogni volta che ho cercato di fare il punto della situazione in cui versa il nostro malconcio Paese ho trovato sempre il modo di chiudere lanciando un appello, o un segnale di speranza.
Oggi mi riesce più difficile.
I perchè sono molti, ma tutti identificabili in modo chiaro. Iniziando dai volti di tutti quegli uomini che si sono tolti La vita perchè schiacciati da una crisi che non ha lasciato loro scampo. Lasciano delle mogli, dei figli, e se ne vanno in una nuvola di disperazione e di cieco dolore.
Possiamo chiamarli suicidi? Tecnicamente forse sì, ma io non ci sto. Io dico che sono stati uccisi. Uccisi, sì, da questa \’crisi\’ che è stata scatenata da pochi a danno dei molti, per non dire. di tutti. Uccisi da un sistema che si è avvitato su sè stesso e ha perso il senso dell\’umano, diventando una macchina indifferente, pronta a tutto nel nome del rigore dei bilanci. Adesso ci parlano di rigore. Adesso.
E così, mentre imprenditori onesti decidono di farla finita per la vergogna, mentre tutti questi uomini se ne vanno silenziosamente, in punta di piedi, cercando di dare meno fastidio possibile, ecco che alla televisione vediamo i nostri signori del potere, i nostri amministratori pubblici, i nostri politici che vanno avanti come se nulla fosse. Anzi, addirittura delegano i tecnici, questi arcani professori, a gestire la cosa pubblica. Loro pensano alla legge elettorale. Loro fanno gli accordi notturni per la riforma del mercato del lavoro.
Senza vergogna.
Mi vergogno io per loro, e quando nei mie viaggi sento voci che mi urlano di entrare in politica, di fondare addirittura un partito, mi rendo davvero conto di quanto la gente non ne possa più.
Bisogna aprire le finestre di questo Paese per fare entrare aria nuova, fresca; bisogna dire basta a chi usa il denaro pubblico per fare i propri affari, basta a chi predica bene e razzola malissimo magari acquistando diamanti e investendo in Tanzania con i soldi dei contribuenti.
Basta. Basta davvero. Basta con uno Stato che chiede sacrifici troppo pesanti per una popolazione ormai prostrata, distrutta. Basta chiedere tasse immediate tramite Equitalia e poi non pagare i fornitori.
Non ho intenzione di fondare alcun partito, ma a tutti quelli che me lo chiedono dico che non abbiamo solo bisogno di volti nuovi, ma di idee nuove, fresche, genuine, perchè ad aumentare benzina e sigarette sono capaci tutti e non è necessario essere professori alla Bocconi.
Quello che ci serve sono buone pratiche, sobrietà, e soprattutto onestà.
Perchè, e così dicendo mi associo a quanti mi parlano in tutti i miei incontri, ormai lo slogan è: noi di voi non ci fidiamo più. Andate via.