\”E\’ inaccettabile quello che sta accadendo. Dopo la \”rapina\” dell\’Imu, si aggravano per le nostre famiglie i costi di bollo e di assicurazione sulle auto.
Nel 2011, infatti, le tasse sulle auto hanno portato nelle casse delle amministrazioni locali quasi 9 miliardi di euro: le tasse automobilistiche sono aumentate del 14,9% e si sono attestate a quota 6,4 mld, mentre l\’imposta sulla Rc Auto ha dato un gettito di 2,3 miliardi (+17,5%).
Ci stanno strangolando! Dobbiamo reagire insieme. Si lavora soltanto per pagare le tasse. Non è più tollerabile questo stato di cose ! \”.
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Fonte : La Repubblica
MILANO – Nove miliardi di euro. E\’ quanto hanno incassato, lo scorso anno, le amministrazioni locali dalle imposte sulle tasse automobilistiche e sulla Rc Auto. Una stangata sulle tasche dei cittadini che però non è bastata a sostenere gli investimenti dei comuni, calati del 25%. Nel 2011 le tasse automobilistiche sono aumentate del 14,9% e si sono attestate a quota 6,4 miliardi di euro, mentre l\’imposta sulla Rc Auto ha dato un gettito di 2,3 miliardi, con un aumento sull\’anno precedente del +17,5%. A fare i calcoli è la Banca d\’Italia nella Relazione Annuale.
Le entrate tributarie complessive delle amministrazioni locali sono aumentate del 4,9% e si sono attestate a quota 100,7 miliardi di euro; l\’incremento delle imposte indirette e di quelle dirette è stato analogo (il gettito si è attestato rispettivamente a 68 e 32,7 miliardi di euro). Nel periodo di imposta 2011 sono aumentate le aliquote applicate sui principali tributi di competenza degli enti territoriali, dall\’Irap all\’addizionale Irpef.
Bankitalia fa i conti nelle tasche degli enti locali nel loro complesso ed evidenzia che la riduzione dei trasferimenti da parte dell\’amministrazione centrale si fa sentire soprattutto sugli investimenti. La spesa in conto capitale delle amministrazioni locali nel 2011 è infatti calata, escludendo le dismissioni immobiliari, del 12,3%. In particolare gli investimenti dei Comuni, che sono la metà della spesa per investimenti delle amministrazioni locali (e circa il 40% delle amministrazioni pubbliche),
\”si sono ridotti di circa un quarto tra il 2004 e il 2010\”. Per Palazzo Koch \”tale dinamica è riconducibile alla minore disponibilità di risorse\”.
Meno investimenti ma maggiori rischi dalla finanza derivata. Se infatti è diminuito il numero degli enti locali che ricorrono a strumenti finanziari derivati, è però aumentato l\’ammontare delle perdite potenziali. Nel 2011 operazioni in strumenti finanziari con banche residenti sono state messe in campo da 214 amministrazioni locali, contro le 233 censite nel 2010. Ma nonostante questa riduzione \”e il calo del valore nozionale sottostante ai contratti, il valore di mercato negativo delle operazioni in essere, che indica l\’ammontare che dovrebbe essere versato dagli enti qualora le operazioni venissero chiuse anticipatamente, è salito nel corso del 2011 a 1,2 miliari di euro\”, conclude Bankitalia.