\"\"Queste le parole di Serafino D\’Onofrio, membro del Consiglio Comunale di Bologna, mentre l\’Assessore Libero Mancuso \”definisce Masciari un «simbolo scomodo» perchè ha denunciato non soltanto la mafia, ma anche «quello che c\’è dietro»\”.

\”Ha detto no alla \’ndrangheta, rifiutandosi di pagare il pizzo e rispondendo alle estorsioni con le denunce. \"\"Per questo a Pino Masciari, imprenditore calabrese, sarà conferita la cittadinanza onoraria di Bologna.\” – è quanto scrive Renato Benedetto sul Corriere di Bologna in merito all\’incontro di ieri.

Chi era presente a Bologna?

Intanto – durante l\’incontro – due persone si sono presentate come agenti della DIGOS e \”hanno richiesto copia ai rappresentanti comunali dell\’elenco dei partecipanti all\’iniziativa\”.

Questa la traccia della lettera che l\’associazione Casa della Legalità e della Cultura ha scritto al Questore di Bologna, che prosegue:

\”Detto fatto risulta al quanto anomalo, tanto che il Comune di Bologna si è rifiutato di consegnare detta lista di presenza. Per quanto ci riguarda detta richiesta rappresenta anche un segnale gravissimo in quanto tra i presenti vi erano anche i ragazzi che svolgono il ruolo di \”scorta civile\” (non armata) che accompagna gli spostamenti di Pino Masciari a seguito della decisione, della Commissione Centrale presieduta dall\’On. A. Mantovano, di negare la scorta al testimone di giustizia nei suoi spostamenti, nonostante il perdurare delle condizioni di pericolo per la sua incolumità.

Con la presente comunicazione si richiede al suo Ufficio di accertare se effettivamente dette persone che hanno richiesto \”copia della lista dei presenti\” siano effettivamente agenti in servizio presso la DIGOS della Questura di Bologna, ed in ogni caso poter conoscere il suo parere e gli eventuali provvedimenti che intende adottare. \”

Qui la lettera completa.

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