\” E\’ allarme sociale. A Napoli i disoccupati si gettano in mare per protesta e bloccano i traghetti per le isole del Golfo. Nel milanese scontri tra licenziati e polizia: 35 feriti.
Il Paese è allo sbando: questa politica è indecente. La gente è disperata: non ce la fa più. Ma cosa aspettano questi signori ad andarsene via?
Vogliamo un\’altra Italia. Senza privilegi di casta. La politica è servizio, non malaffare. Adesso basta. Organizziamo il coraggio! \”
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Fonte: La Repubblica
Napoli: Un gruppo di 30 persone, aderenti al movimento di disoccupati \”Progetto Bros\”, si è gettato in acqua al molo Pisacane del Porto di Napoli impedendo così per un paio di ore l\’approdo e la partenza dei traghetti per le isole del Golfo di Napoli.
Al molo Pisacane, gestito della Terminal Napoli Traghetti, attraccano anche quelli della Tirrenia provenienti da Palermo.
Uno dei manifestanti ha accusato un malore. L\’uomo è stato recuperato dalla Guardia Costiera e trasferito in ospedale per accertamenti. I dimostranti hanno dunque impedito per qualche tempo le partenze e gli arrivi dei traghetti.
Attorno alle undici sSono ripresi gli approdi e le partenze dei traghetti da e per le isole del Golfo di Napoli bloccati stamattina, poco prima delle nove, a causa della protesta.
La polizia sta ora fermando i manifestanti che verranno condotti in questura per essere identificati.
Come detto, il gruppo di dimostranti si era collocato nelle acque antistanti il molo, a circa trecento metri di distanza, rendendo impossibile attracchi e partenze. Tra loro anche due donne.
MILANO : Dopo mezz\’ora di guerriglia, a terra ferite rimangono 38 persone e 20 fermati. È il bilancio finale degli scontri tra i lavoratori di un\’azienda di trasporti di Basiano, nel milanese, e i carabinieri. Venerdì pomeriggio la cooperativa Alma, che gestisce la distribuzione per una grande catena di ipermercati, decide di lasciare a casa tutta la forza lavoro: 90 dipendenti. \”Un manovra per riassorbire solo una parte dei lavoratori facendo affidamento sugli incentivi statali e con un salario di soli 4 euro all\’ora, ancora più basso di quello attuale\”, denuncia un sindacalista di Si Cobas.
Gli scontri tra lavoratori e carabinieri
Gli autisti che ricevono il benservito non ci stanno e organizzano un presidio permanente davanti ai cancelli di via Alfieri, nella zona industriale della cittadina. Alle 7.50 la miccia che dà il via alla rivolta ha il colore giallo di un autobus che trasporta 60 persone. Tutte reclutate per sostituire i lavoratori che si sono visti recapitare le lettere di licenziamento. Alla carica delle forze dell\’ordine che provano a forzare il cordone per far passare il pullman, i manifestanti rispondono serrando le fila. In un istante è il caos. I carabinieri, in tenuta anti-sommossa, sfondano. I lavoratori rispondono. Parte una sassaiola. Volano manganellate, i dipendenti della cooperativa sradicano cartelli stradali e panettoni spargitraffico e li usano come arieti.
In pochi minuti l\’aria diventa irrespirabile, satura di gas lacrimogeni. Uno di questi colpisce uno dei manifestanti che si frattura un femore. Il pullman con i lavoratori e un blindato dei carabinieri sono presi d\’assalto. Arrivano un\’eliambulanza, 10 ambulanze e quattro automediche. I feriti, 14 tra le forze dell\’ordine, 24 tra i lavoratori vengono trasportati negli ospedali di Zingonia, Treviglio, al San Raffaele di Milano e al San Gerardo di Monza. Il più grave, con un trauma cranico per una manganellata, viene trasferito all\’Humatis di Rozzano. Una decina di feriti preferiscono evitare le cure, \”perché le forze dell\’ordine attingono alle liste delle strutture sanitarie per denunciare i militanti\”, dicono i lavoratori. I carabinieri hanno fermato una ventina di persone per resistenza a pubblico ufficiale.