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\”Non resisteremo a lungo nemmeno noi, questo è chiaro. Non riesco a capire come sia possibile una tale lentezza, che unita ad una miopia pressochè totale stanno rischiano seriamente di fare crollare tutto il sistema europeo. E non parlo solo della moneta unica: parlo proprio dell\’Europa intesa come forza economica continentale.

Ogni nazione guarda ai propri interessi di bottega, siano essi finanziari o politici, e pochi si accorgono che di questo passo la catastrofe sarà inevitabile\”

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Fonte: Ansa – \”Il problema principale, per la Spagna come per l\’Italia, è la possibilità di finanziarsi sui mercati: ai tassi attuali non potremo continuare a farlo ancora per molto\”. Il premier spagnolo Mariano Rajoy, a meno di 24 ore dal Vertice europeo di domani, lancia un nuovo allarme. E mentre dall\’Eurogruppo arriva il via libera alla richiesta di aiuti presentata da Madrid, Rajoy ribadisce – parlando in Parlamento – che a Bruxelles cercherà un\’intesa per la ricapitalizzazione diretta del settore bancario spagnolo.

La strada da seguire passa dall\’ unione fiscale e bancaria e per una Ue \’\’rapida e agile nelle decisioni\’\’, rimarca il premier spagnolo che spera nella possibilità di un\’immissione di almeno una parte degli aiuti europei direttamente nelle banche iberiche, in modo da eliminarne il carico sul debito sovrano. Il prestito da 62 miliardi, cosi\’ come e\’ stato previsto (con il passaggio dal Fondo per la Ristrutturazione Ordinata delle Banche, Frob) graverebbe infatti su un debito pubblico, quello spagnolo, al 72,1% del Pil. Un livello – sottolinea ormai quotidianamente Madrid – \’\’insostenibile\’\’, con il differenziale con il bund tedesco viaggia sui 530 punti e i Bonos rendono (e costano) oltre il 6,8%. Per questo Rajoy ha ribadito oggi che al Vertice difenderà la sua posizione \”in modo che gli aiuti europei non passino al di sopra dei diritti che possano avere altri creditori del debito pubblico e risolvano invece gli importanti problemi di liquidità che abbiamo in questo momento\”. Mentre fonti della Moncloa – riporta oggi El País – assicurano che il Governo conta sul fatto che la Germania accetti questo meccanismo, Rajoy ha ribadito in Parlamento le proposte che portera\’ al Consiglio Europeo: risanamento del bilancio pubblico, nuove riforme strutturali (le \’\’misure difficili\’\’, annunciate ieri), integrazione dei mercati nazionali e finanziamento ed integrazione europea. E in questo senso, come assicurava ieri nel Congresso il ministro degli Esteri, Manuel García Margallo, la Spagna \”non teme la cessione di competenze in ambito europeo\”. E Rajoy non lo nega, anzi, ed è pronto a andare in fondo su un\’ unione fiscale e bancaria europea basata sugli Eurobond. Una posizione che, primo caso in questa legislatura, ha trovato l\’ appoggio anche dell\’ opposizione socialista nel Parlamento spagnolo.

Oggi intanto dall\’Eurogruppo e\’ arrivato il semaforo verde alla richiesta di aiuti della Spagna. Madrid richiedera\’ assistenza per 51-62 miliardi di euro, oltre ad un margine di sicurezza ulteriore, che verranno erogati tramite l\’Efsf, finchè non si sarà attivato l\’Esm. Per un totale che rientrerà nel limite dei 100 miliardi stabilito dall\’Eurogruppo.

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