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\”Da mesi leggiamo di cali del Pil, di banche che non fanno il loro lavoro (ovvero prestare denaro…) nei confronti dell\’imprenditoria, di piccole e medie imprese che chiudono, di imprenditori che si suicidano.

La crisi morde, le famiglie non ce la fanno eccetera eccetera. E cosa si sta facendo? A parte sbraitare sul rigore di bilancio e sugli Eurobond? Nulla? Non vedo politiche sul lavoro, non vedo politiche per i giovani, non vedo altro che tagli e riassestamenti.

Siamo su una china davvero molto pericolosa: mi auguro che quando finalmente si deciderà di intervenire non sia troppo tardi\”.

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Fonte: Il Sole 24 Ore – Nella migliore delle ipotesi quest\’anno il Pil segnerà un meno 2,4 per cento. Lo ha annunciato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, intervenuto al Forum annuale del Comitato Leonardo, nel convegno dal titolo: «nuovi mercati e made in Italy: cosa pensano di noi». Il leader degli industriali ha poi ribadito che la riforma del lavoro non lo convince ma ha anche ricordato che sulla spending review si stanno facendo dei passi interessanti. Per quanto riguarda invece il Dl Sviluppo, «ci sono tante buone idee e abbiamo grandi aspettative perché vengano tradotte in pratica». Rimane comunque una priorità: affrontare il nodo dei pagamenti alle imprese da parte della Pa. Più in generale, il Made in Italy è «una questione di interesse nazionale».

Il ministro Passera: il metodo giusto? Dialogo tra parti responsabili
Al forum è intervenuto anche il ministro Corrado Passera. Il responsabile dello Sviluppo economico è tornato sul metodo della concertazione, dopo le polemiche sulle dichiarazioni del premier Mario Monti («è all\’origine dei mali», ha affermato il premier all\’assemblea dell\’Abi). Anche per il ministro «l\’uso distorto della concertazione ha creato problemi», perchè «in passato» ha «portato decisioni molto negative. Ciò non vuol dire – ha però aggiunto – che un dialogo tra parti responsabili, dove poi alla fine c\’è chi ha la responsabilità di decidere, non sia un metodo giusto». Infine, il lavoro che, ha sottolineato Passera, «è l\’obiettivo numero uno di questo governo, la crescita é uno strumento. Non avere lavoro, non poter pensare al futuro vuol dire perdere la vita».

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Squinzi: se si continua così, entro un anno imprese edili spariranno
Quello del pagamento dei debiti della Pa alle imprese, ha ricordato il numero uno di Viale dell\’Astronomia, è un «argomento da affrontare con la massima urgenza. Questo perché, in particolare nel settore delle costruzioni e dell\’edilizia, se si continua così, entro l\’anno un numero elevatissimo di imprese sparirà».

«Riforma del lavoro, legge non soddisfacente»
Squinzi ha ricordato che la legge «non è soddisfacente» e ha spiegato di avere parlato della riforma del lavoro «personalmente» con la responsabile del Welfare, Squinzi ha sottolineato come il ministro «nel confronto a tu per tu» sia sembrata una «persona molto disponibile» e, ha spiegato, «continua a ripetere «vedrai che io ti convincerò», quindi, ha aggiunto Squinzi, «aspetto di farmi convincere, visto che sono disponibile e aperto al dialogo». In particolare, secondo il presidente di Confindustria la riforma del lavoro «non ha migliorato sensibilmente la flessibilità in uscita e in compenso ha abbassato la flessibilità in entrata». «Credo – ha aggiunto – che qualche correttivo sia necessario».

Nel 2012 calo del Pil del 2,4% (nella migliore delle ipotesi)
Squinzi ha parlato anche della congiuntura economica attuale e delle prospettive. «Nella migliore delle ipotesi – ha affermato – ci sarà un calo del pil, nel 2012, del 2,4%. Probabilmente – ha aggiunto – sarà anche qualcosa di più perché nella seconda parte dell\’anno faccio fatica a vedere miglioramenti».

Corruzione in Italia: le critiche del WSJ sono ingenerose
Squinzi ha anche affrontato il nodo corruzione e ha ricordato che le critiche del Wall Street Journal sull\’Italia sono ingenerose. «La corruzione – ha ricordato – non é un fenomeno tipico dell\’Italia, c\’é in tutto il mondo, ad esempio in Cina troviamo grandi difficoltà con la mia impresa».

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