\"\"

\”Fabbrica Italia? Sparita. Rilancio? Non pervenuto. Piano industriale? Disatteso. Vendite? Una tragedia.

Tutto sparito, e l\’unica cosa che è rimasta è l\’ipocrisia insopportabile che ammanta il dialogo tra la Fiat e le Istituzioni. Una vergogna.

Abbiamo capito che la FIAT sbaracca e va in America a fare auto e in Svizzera a fare soldi per la famiglia che detiene il controllo della più grande ex industria italiana, e il Governo non prende nemmeno la parola.

Ah, dimenticavo di citare le comparse di questa vera e propria tragedia che va in scena a Torino: i lavoratori. Ma di loro pare sia meglio non occuparsi e trattarli come la polvere da nascondere sotto il tappeto…

_______________________________________________

Fonte: La Repubblica – La linea che produce la Lancia Musa e la Fiat Idea va in pensione con una settimana di anticipo. La Fiat ha infatti comunicato la messa in cassa integrazione di tutti gli operai addetti alla linea produttiva di Idea e Musa, che in realtà avrebbero dovuto lavorare ancora per la prossima settimana. I due modelli escono dunque definitivamente dal mercato e per le 2.600 tute blu impegnate a realizzarli inizia un lunghissimo periodo di cassa a \”zero ore\”, che durerà fino all\’avvio delle nuove produzioni, previsto – nella migliore delle ipotesi – per la fine del 2013.

VIDEO Le voci degli operai a fine turno

Per gli addetti alla Mi.To i giorni di lavoro della prossima settimana saranno soltanto due. Lo ha reso noto la Fiom-Cgil. Fonti aziendali specificano che lo stop è dovuto a un mancato rifornimento di componentistica motori e che la settimana lavorativa sarà recuperata a settembre.

La nota sindacale non nasconde preoccupazione. \”Questo è un altro duro colpo per le lavoratrici e i lavoratori della Carrozzeria – dichiarano Federico Bellono e Edi Lazzi – la dismissione dell\’Idea e della Musa significa che circa 2.600 operai addetti a quelle produzioni saranno collocati in cassa integrazione a zero ore senza, al momento, avere nessuna certezza di rientrare a lavorare. E\’ incomprensibile come

il silenzio degli altri sindacati, delle istituzioni, delle forze politiche continui imperterrito a fronte di questo disastro sociale. E\’ giunto il momento di esigere dalla Fiat chiarezza e impegni precisi\”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *