\”A questo punto credo sia chiaro a tutti che così non è possibile proseguire. Avevamo riposto grandi speranze in questo governo pieno di autorevoli tecnici, economisti, banchieri e professori; da imprenditore sono abituato a giudicare in base ai risultati, e anche se certamente questa crisi non è colpa dei tecnici, posso dire che di risultati qui non ne vedo.
Stiamo peggio di un anno fa, e tutto questo tirare la cinghia non ha sortito gli effetti sperati.
E adesso? Adesso penso che tecnici, politici, dirigenti si debbano fermare un attimo e capire quale direzione prendere, perchè o troviamo tutti insieme delle vie alternative per uscire da questo incubo oppure l\’Europa cesserà semplicemente di esistere.\”
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Fonte: Il Corriere dela Sera – Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha avuto un lungo colloquio telefonico giovedì mattina con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Al centro della «cordiale» chiacchierata non poteva che esserci la difficile situazione economica italiana ed europea. E in effetti le previsioni di Confindustria sono davvero preoccupanti. «Lo scenario globale è ulteriormente peggiorato. E in Italia la diminuzione del Pil proseguirà». Con la chiusura del secondo trimestre con tutti gli indici negativi si sono annullate «le probabilità di rilancio nella seconda metà dell\’anno» si legge nella Congiuntura Flash del Centro Studi di Confindustria.
RILANCIO? NON NEL 2012 – «Il secondo trimestre – si legge nell\’analisi mensile – si è chiuso con tutti gli indicatori congiunturali in ribasso, soprattutto i nuovi ordini, annullando le probabilità di rilancio nella seconda metà dell\’anno; c\’è qualche timido segnale di rallentamento della flessione a partire dall\’estate inoltrata». Pur essendo «partita dalla periferia, la contrazione dell\’attività economica ha ormai coinvolto le economie core». Dall\’Eurozona le onde recessive si allargano al resto del mondo, che di per sè non gode di ottima salute, anche perchè «la BCE agisce in misura limitata sia con gli strumenti ordinari (tassi) sia con quelli straordinari (acquisto diretto di titoli di Stato), per vincoli politico-culturali più che istituzionali».
SPIRALE DEPRESSIVA IN EUROLANDIA – Per l\’uscita dalla crisi, «quasi tutto ora dipende dall\’evoluzione del quadro in Eurolandia, che sempre più appare intrappolata in una spirale depressiva, a causa non tanto di aggiustamenti ineluttabili quanto dell\’incertezza e dei danni che la gestione europea della crisi provoca, tra l\’altro con politiche di risanamento troppo restrittive». È quanto si legge nel rapporto del Centro Studi di Confindustria, che sottolinea come l\’azione della Bce sia frenata «da vincoli politico-culturali più che istituzionali».
CREDIT CRUNCH SI ACCENTUA – Il credit crunch si accentua: in Italia a maggio i prestiti alle imprese sono scesi dello 0,7%, dopo il recupero di aprile che aveva interrotto sei mesi di cali consecutivi, e sono dell\’1,8% sotto il livello di settembre 2011 (dati destagionalizzati). Il 32,9% delle imprese ha registrato condizioni di credito peggiori nel 2° trimestre e il 26,1% liquiditá insufficiente per il terzo.
OCCUPAZIONE – «Il progressivo deterioramento delle prospettive occupazionali è confermato dalle attese delle imprese, che pure proseguono nel tentativo di salvaguardare il capitale umano». Lo rileva Confindustria nella sua Congiuntura Flash. Non si svuota, infatti, il bacino di persone in CIG, che è stato stimato dal CSC pari a 370mila unitá di lavoro standard in giugno (+36,2% rispetto all\’agosto 2011).
CAMUSSO – «Ci aspetta un autunno caldo? Per il momento ci aspetta un agosto preoccupante…» Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine del presidio organizzato con Cisl e Uil al Pantheon. «Credo che faremo di tutto, come necessario, perchè le iniziative siano il più possibile unitarie».