\”Riescono ad infiltrarsi dappertutto. Le mafie hanno raggiunto una capacità di controllo territoriale del Paese incredibile: da Nord a Sud. Dobbiamo estirpare questo cancro, partendo dalla denuncia sistematica delle attività illecite dei clan. Ma non basta soltanto questo, amici miei.
Le mafie hanno un consenso sociale rilevante: esiste una borghesia mafiosa fatta di imprenditori, commercianti, politici, burocrati che lavora quotidianamente a servizio del malaffare. Abbiamo bisogno sia di una nuova e dura legge antimafia in materia di riciclaggio, zona grigia e contigua, sequestro del patrimonio dei clan, sia di provvedimenti concreti in difesa dell\’economia legale. Dobbiamo dimostrare che la legalità conviene all\’imprenditore che la pratica e al sistema produttivo del Paese. Le mafie saccheggiano la ricchezza di una comunità: i malavitosi sono predatori che uccidono la Speranza. Dobbiamo denunciare e legiferare in maniera concreta. Presto le nostre proposte. We care\”
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Fonte: Corriere della Sera – Edizione Milano Expo, controlli antimafia: sospese 12 società. Firmati tre protocolli di legalità per metrò 5, tangenziale esterna e collegamento Statale 11
«Controlli, controlli, controlli»: la frase in «stile Borrelli» è del sindaco Giuliano Pisapia. L\’obiettivo, i cantieri per l\’Expo 2015. Una parola d\’ordine quanto mai necessaria, visti i dati della prefettura: 23 «accessi» (burocratese per sopralluoghi) nei cantieri delle opere connesse all\’esposizione universale, tra il 2008 e il 2011, hanno portato a 12 provvedimenti interdittivi ad altrettante società per sospetti di infiltrazioni mafiose e 15 informative alle stazioni appaltanti. «A Milano – ha proseguito Pisapia – la mafia non riuscirà a infiltrarsi nei lavori di Expo 2015» ma, come testimoniano i dati, ci sta provando.
In particolare, dei 23 controlli, 10 hanno riguardato i lavori per la metropolitana M5. E in 7 casi si è arrivati all\’interdizione, mentre in 5 a informative. Come quella recapitata alla società Expo 2015 che aveva portato a inizio luglio alla revoca del subappalto alla Elios per i lavori di rimozione delle interferenze dal sito espositivo. Proprio su questa vicenda, dopo la sospensiva del provvedimento da parte del Tar, che ha quindi «riammesso» la società, i due commissari Pisapia (straordinario) e Roberto Formigoni (generale) hanno auspicato «una soluzione in tempi rapidi». Nel frattempo, in attesa dell\’udienza di merito, «sarà valutato dalla società Expo se fare ricorso al Consiglio di Stato – ha detto il sindaco -. Credo che sarà una decisione presa in tempi brevi». Per evitare altre «sorprese» Pisapia e il suo subcommissario Giovanni Maria Flick, che oggi lo ha accompagnato in corso Monforte, stanno studiando le carte della gara più importante. Quel bando per i lavori della «piastra» del sito, aggiudicato al pool di imprese guidata dalla Mantovani, che è valsa ad Expo un mega sconto da 100 milioni di euro. «Ci stiamo lavorando insieme – ha detto Pisapia – e stiamo studiando la questione. Va bene quando si paga meno, purché ci sia correttezza». Approfondimenti sull\’appalto sono stati avviati anche dalla prefettura.
Intanto oggi è arrivata la firma dei protocolli di legalità per tre opere connesse ad Expo: la linea «lilla», la tangenziale est esterna e il collegamento della Statale 11 fra Molino Dorino e la A8. Gli accordi «sono uno strumento necessario ma non sufficiente da solo», ha premesso il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. Perché «sono lo strumento che dà la possibilità di rescindere il contratto con chi non rispetta le regole, senza affrontare i tempi lunghi di una causa civile». Ora però «bisognerà fare i controlli per garantire la massima legalità».
Pisapia ha poi sottolineato «alcuni elementi significativi» degli accordi: l\’obbligo per chi lavora nei cantieri di denunciare tentativi di infiltrazione o anomalie e per la prefettura di controllare e richiedere informazioni anche per gli appalti sotto i 50 mila euro. Una «novità importante – ha rimarcato – perché sono proprio i casi in cui finora il rischio di infiltrazioni è risultato maggiore». Bisogna «garantire la legalità, altrimenti avremmo meno attrattività per gli investimenti dall\’estero», ha detto il presidente provinciale Guido Podestà, mentre il governatore Formigoni ha ricordato come «la prevenzione finora ha funzionato: negli ultimi due anni in Lombardia sono state escluse 148 imprese da grandi opere per motivi legati alla criminalità organizzata». Infine, da sabato saranno mille i giorni che separano dall\’evento. «Alcuni ritardi potrebbero rendere necessarie per il commissario straordinario delle possibilità di deroga – ha concluso Pisapia -. Spero che ciò non accada. Ma se si dovrà procedere, agirò con la massima attenzione».