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\”Migliaia di lavoratori in piazza per difendere il proprio diritto al lavoro. La situazione di Taranto si sta surriscaldando troppo. La politica manifesta evidenti incapacità di mediazione. Dobbiamo avere due punti fermi in questa vicenda: la tutela dei 20mila posti di lavoro e una politica di investimenti massicci nella bonifica ambientale che i vertici dell\’Ilva hanno sempre disatteso.

Dobbiamo fare presto. Siamo con i lavoratori. Senza se e ma. I vertici dell\’Ilva, responsabili di questo disastro, ne traggano le dovute conseguenze\”

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Fonte: AnsaIlva, migliaia in corteo. Proteste dei Cobas. Manifestazione conclusa dopo l\’incursione di circa cento contestatori di Cobas e centri sociali.

 

A Taranto migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione indetta dai sindacati contro la chiusura dello stabilimento che potrebbe avvenire se venisse confermato il decreto di sequestro per disastro ambientale disposto dalla magistratura tarantina. La manifestazione è stata interrotta per circa mezz\’ora dall\’incursione di un centinaio di contestatori dei Cobas, ma si è poi conclusa senza incidenti dopo gli interventi dei leader sindacali nazionali, Angeletti (Uil), Bonanni (Cisl), Landini (Fiom), e Camusso (Cgil).

In contemporanea a Bari, nella sede della presidenza della Regione Puglia, sono cominciati gli incontri convocati dal ministro per l\’ambiente, Corrado Clini che, insieme con il governatore Nichi Vendola, incontra in successione le istituzioni e i parlamentari locali, il presidente dell\’Ilva, Bruno Ferrante e, nel pomeriggio i leader sindacali. La manifestazione di Taranto ha vissuto momenti convulsi anche se non vi sono stati incidenti. Dopo la partenza attorno alle nove da due punti differenti della città, due cortei si sono riuniti in piazza della Vittoria dove dal palco hanno cominciato a parlare i leader sindacali. Prima Angeletti , poi Bonanni. Dopo pochi minuti dall\’inizio dell\’intervento di Landini, nella piazza hanno fatto incursione i contromanifestanti che, a bordo di un Apecar da cui venivano diffusi fumogeni colorati, si sono fatti largo nella piazza tentando di raggiungere il palco. Le forze dell\’ordine sono riuscite a bloccarli, ma nel frattempo l\’alimentazione dell\’impianto di amplificazione è stata interrotta e il comizio é stato sospeso.

Dopo avere letto un volantino contro i sindacati, accusati di essere troppo vicini all\’Ilva, e di non difendere la salute di cittadini e lavoratori, i contestatori si sono allontanati e il comizio è ripreso con l\’intervento conclusivo di Susanna Camusso. Tutti i leader sindacali hanno detto all\’unisono che è possibile e si deve \”coniugare lavoro e ambiente\” e che non si può pensare di risanare una fabbrica facendola chiudere. \”Non accetteremo per nessuna ragione la chiusura – ha detto Angeletti – e se chiuderanno non staremo in silenzio ma staremo in piazza\”. \”E\’ impensabile che si possano perdere ventimila posti di lavoro – ha detto Bonanni – Questa manifestazione vuole richiamare l\’attenzione su un\’emergenza nazionale\”. \”Non si risana un impianto chiudendolo – ha detto Camusso – e per non contrapporre lavoro a salute bisogna continuare ad investire\”.

FERRANTE: RINUNCIAMO A RICORSO AIA, STOP CONFLITTUALITA\’ –\”Ilva rinuncia ai ricorsi che aveva presentato contro la riapertura del procedimento per l\’ autorizzazione integrata ambientale (Aia)\”. Lo ha detto il presidente dell\’Ilva, Bruno Ferrante, al termine dell\’incontro sull\’Ilva convocato oggi a Bari presso la presidenza della Regione dal Ministro dell\’Ambiente Corrado Clini. \”Non più conflittualità – ha aggiunto – ma confronto e dialogo attorno a delle soluzioni che possano tutelare meglio l\’ambiente, la salute, i lavoro e l\’impresa\”. \”Anche Riva – ha sottolineato Ferrante – è concorde in questo. Noi oggi abbiamo detto che dobbiamo smettere di essere conflittuali. La litigiosità deve cessare\”. \”Ilva ha dichiarato, e lo farà in tempi rapidissimi, – ha anche detto Ferrante – di rinunciare ai ricorsi che aveva presentato contro la riapertura del procedimento per l\’Aia. Presenteremo la rinuncia come segno di volontà di dialogare con il Ministero dell\’Ambiente e la Regione Puglia per trovare le soluzioni condivise\”. \”Ci saranno – ha concluso – delle scadenze diverse per le varie iniziative che dovranno essere svolte e che vanno definite nel tavolo tecnico\”.

CLINI, SARA\’ ADOTTATO PROVVEDIMENTO D\’URGENZA – \”Il governo domani adotterà un provvedimento d\’urgenza per fare in modo che il protocollo d\’intesa dello scorso 26 luglio sia efficacemente operativo\”. Lo ha detto il ministro dell\’ambiente,Corrado Clini, specificando che \”in queste ore si sta valutando se sarà una decreto legge o un\’ordinanza di protezione civile\”. La situazione dello stabilimento Ilva di Taranto rappresenta \”un\’emergenza nazionale\” e il provvedimento d\’urgenza che domani il governo adotterà \”semplificherà le procedure del protocollo d\’intesa siglato lo scorso 26 luglio\”. Lo ha detto il ministro dell\’Ambiente, Corrado Clini, in una conferenza stampa a margine degli incontri istituzionali che si sono svolti stamani a Bari. \”Alla Regione Puglia – ha aggiunto – il protocollo affida la cabina di regia\”. Clini è stato in contatto più volte, durante la mattina, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e con il ministro dell\’economia Vittorio Grilli.

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