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Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere. Gandhi

Amici cari, e sono 15……

Già, sono 15 anni che viviamo in esilio. Lontano dalla nostra Terra, dalla nostra gente, dai nostri familiari.

A stento trattengo le lacrime se penso a quella notte di 15 anni addietro….Penso al volto di Marisa, ai suoi dolci occhi attraversati da gocce di dolore,  all\’espressione persa nel vuoto dei miei bambini, ignari della tragedia che si stava consumando. Fummo costretti a lasciare di notte, come ladri in fuga, la nostra abitazione perchè eravamo in grave e imminente pericolo di vita.

Avevamo commesso il più atroce dei reati in una regione come la Calabria: il coraggio della denuncia. Avevamo scelto di ribellarci, di lottare fino alla fine contro chi ogni giorno mangiava il nostro tempo e i sacrifici del nostro lavoro. Avevamo deciso di combattere, di ribellarci ad un destino di paura e servitù ai clan della \’ndrangheta per dare ai nostri figli un futuro di libertà.

Già Amici miei, fuggimmo di notte: in realtà venimmo deportati. Si, avete capito bene: deportati. Non riuscimmo a fare nemmeno i bagagli perchè ci dissero: Signor Masciari non abbiamo tempo. La \’ndrangheta l\’ha condannata a morte. Dobbiamo scappare. Ogni minuto è prezioso.

Partimmo abbracciati, stretti l\’uno all\’altro: stringevamo forte forte i nostri bimbi per far sentire loro il calore dell\’Amore, per trasmettergli protezione e sicurezza.

Da allora, da quella notte, ebbe inizio il nostro esilio. Non tornammo più in Calabria. Amara Terra mia…….

Ricordo ogni singolo secondo, di ogni singolo minuto, di ogni singola ed interminabile ora di quel viaggio. Pensavo: dove ci stanno portando? Che ne sarà della mia vita e di quella della mia famiglia? Perchè stavo pagando così dolorosamente la scelta di difendere la legalità?

Più volte ci siamo chiesti: ne è valsa la pena? La risposta è si. Lo rifarei altre 1000 volte. E\’ vero: abbiamo rinunciato ad una vita normale. Stiamo pagando un prezzo altissimo ma ci siamo battuti per la nostra libertà. Abbiamo dimostrato che si può lottare contro questa piovra perchè non è necessario piegarsi ad essa. Una vita vissuta nella paura non è vita ma simulacro di essa.

Non siamo struzzi: i nostri occhi hanno bisogno di vedere sorgere il sole.

Sono, siamo in esilio perchè la nostra democrazia è gravemente corrosa dal malaffare e dall\’illegalità. In Calabria non è possibile lavorare senza pagare il pizzo alle mafie. E non è, invero, un fenomeno circoscritto alla sola Calabria, come le recenti inchieste stanno oramai dimostrando chiaramente. Siamo vicini al punto di non ritorno.

L\’Italia è un Paese a sovranità limitata. Intere sue aree sono controllate militarmente dalle mafie. La società civile non percepisce come emergenza nazionale questo problema. Ed è una cosa gravissima perchè rischiamo di essere risucchiati in un vortice senza fine.

Sono passati 15 anni, ma io ho voglia ancora di lottare. Il mio volto reca i segni del dolore e della sofferenza: ma io ho voglia ancora di lottare. Non smetterò mai di farlo, se non quando prenderò congedo dal mondo. Fino a quell\’ultimo istante, io mi batterò. Con tutte le mie forze. Con tutto me stesso. Perchè voglio lasciare ai miei figli una nazione diversa: LIBERA, GIUSTA, CIVILE.

Ho letto spesso in questi anni gli scritti di Don Milani e della Scuola di Barbiana, ed ho imparato a pronunciare consapevolmente il suo motto: I Care.

Le mafie riusciremo a sconfiggerle quando pensando alla democrazia, diremo tutti insieme: WE CARE. CHANGE YOUR LIFE. Allora sarà l\’alba di un nuovo giorno…..

Buon cammino a tutti…Io, Marisa, i miei figli proseguiamo a testa altra il nostro: senza paure, senza compromessi, seguendo soltanto la bussola della libertà…..

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