Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola.
di Maria Castellaneta IV A Liceo Classico di Gioia del Colle scritto il 28.01.13
Un morto che cammina, così si può definire un uomo come Pino Masciari, che con la sua famiglia vive nel timore della morte, che ogni giorno si alza la mattina e pensa che quello può essere il suo ultimo giorno. Tutto questo, soltanto perché ha detto NO, un No secco, forte alla ‘Ndrangheta , all’ organizzazione che lo ricattava, che gli impediva di svolgere il suo lavoro con serenità, ed è così diventato il principale testimone di giustizia italiano. È stato reso non più padrone della sua vita, lui che invece ha dimostrato di esserlo da vero eroe usando il coraggio, abbattendo quel muro del silenzio chiamato OMERTÀ , con le sue mani, quelle di un imprenditore onesto, di un padre di famiglia, di un vero uomo, perché è proprio così, un vero uomo si vede dal suo coraggio e quello di Pino è per noi più visibile che mai.
Egli rappresenta il coraggio, racchiude la grinta , la forza del calabrese che non si arrende, di colui che sacrifica la sua vita, per un futuro migliore. Come più volte lui ha detto il popolo italiano è un popolo che si lamenta, ma non fa nulla o se fa qualcosa è sempre poco. Egli infatti ci sprona a non essere passivi, ad agire come ha fatto lui, a denunciare, a non sentirci fuori dalla società, soltanto perché il problema non ci tocca da vicino, bensì a sentirci cittadini attivi e responsabili non solo del presente, ma del futuro.
Egli non è assistito minimamente dallo Stato, il quale non è interessato a persone scomode come lui che denunciano, che non si arrendono,lo Stato commemora solo i morti, senza impedire che fra le altre commemorazioni di morti per mafia se ne aggiungano altre. Lo Stato non protegge gli Eroi, non protegge coloro che lo meritano, anzi li isola, li porta a sentirsi abbandonati, a sentirsi gli ultimi della società invece di isolare la vera anima nera della società, quella che impedisce il progresso, la crescita e il miglioramento di tutti.
Perciò noi, consapevoli della situazione in cui versa Pino e la sua famiglia, dobbiamo impegnarci affinché lo Stato si accorga di loro e li aiuti, li tuteli e dica loro un grande GRAZIE per ciò che hanno fatto, poiché LO STATO SIAMO NOI ed è arrivato il momento di agire, di rimboccarci le maniche e di guidare la svolta in uno stato che ha tanto bisogno di voltare pagina una volta per tutte.