Pino Masciari\”Tocca a noi cambiare le cose, perché le persone non compongono lo Stato, le persone SONO lo Stato\”
La vita è fatta di scelte, e ogni decisione ne cambia inevitabilmente il corso da un momento all’altro. Lottare per i propri valori è estremamente importante, ma è altrettanto difficile, e forse non ci si rende completamente conto di quanto lo sia fino a quando non lo si vive sulla propria pelle o non si sente parlare qualcuno come Pino Masciari. Pelle d’oca nel sentir raccontare la sua storia, un uomo che è stato costretto a rinunciare alla libertà personale in onore dei propri ideali. Nelle sue parole si avverte una forte determinazione, lui non ha abbassato la testa, non ha chiuso gli occhi davanti all’ingiustizia. Ha avuto fiducia in uno Stato che, suo malgrado, l’ha aiutato molto poco in confronto a ciò che avrebbe potuto realmente fare, ma ha continuato a lottare insieme alla sua famiglia, nonostante tutte le avversità, ha continuato ad esporsi per parlare con noi giovani. Ed è proprio attraverso l’impegno di ognuno di noi che sarà possibile aprire una nuova strada, per cercare di cambiare le cose e renderle migliori un po’ per lui, e un po’ per noi. Certo, bisogna credere fortemente in ciò che si fa, e bisogna avere coraggio. Pino ha abbandonato la sua vita, la sua terra, la sua famiglia. Ha perso i contatti con sua madre, con i suoi fratelli, con i suoi compaesani, per non compromettere la salute propria e di chi gli stava intorno. Eppure è ancora forte, ancora determinato, rimane un buon padre, un buon marito, una persona leale. Le conseguenze delle scelte, anche se giuste, possono essere difficili da superare. Ma lui ce l’ha fatta. Sta lottando per curare la piaga della corruzione e dell’illegalità nel nostro Paese. Sta lottando perché anche noi giovani in un futuro potremo parlare con i nostri figli dicendo “c’ERA la mafia, ma ora non più”. L’Italia è il NOSTRO paese. Il posto in cui viviamo. Chi tace acconsente, se il paese è in mano all’illegalità e noi facciamo gli omertosi, acconsentiremo a farlo cadere. Se una malattia non viene curata, porta al deterioramento progressivo e alla morte. Se non facciamo niente per cambiare il sistema, il sistema non cambierà. Se non facciamo niente per riportare le cose al loro giusto equilibrio, se continuiamo a ostinarci a chiudere gli occhi per non vedere che la normalità NON è un paese in mano alla mafia, ma è un paese in mano ai cittadini, nulla cambierà mai. Tocca a noi cambiare le cose, perché le persone non compongono lo Stato, le persone SONO lo Stato. Lui il passo in avanti per migliorare l’Italia l’ha fatto… e noi?
Una risposta
[…] Non poteva arrivare in un momento migliore Pino Masciari, imprenditore calabrese simbolo della battaglia contro le mafie, un uomo che rifiutò il pagamento del pizzo nel 1993, rischiando in prima persona insieme alla sua famiglia. Il suo arrivo ad Alessandria cade alcuni giorni dopo l’arresto, avvenuto proprio in provincia del boss della ‘ndrangheta, Sebastiano Strangio, a dimostrazione dell’attualità dell’argomento. Masciari, uno dei simboli della lotta alla mafiosità oggi è nel capoluogo per raccontare la sua storia e per raccogliere più amici possibili nel suo percorso di lotta che non può perdere vigore. Proprio in seguito all’arresto di sabato l’iprenditore calabrese, sul suo sito si è domandato se il Nord non sia diventato “un covo di latitanti”. Per questa ragione i cittadini devono essere attori in prima persona in questa battaglia, anche e soprattutto quelli del Nord: “i territori del nord sono inquinati, i ndranghetisti ormai hanno spostato i loro ovili, dal sud, alle case confortevoli del nord, ospiti quasi sicuramente di amici compiacenti che li proteggono – ha spiegato Masciari. La preoccupazione è veramente alta, la caldaia Italia sta per esplodere, mentre gli Imprenditori onesti chiudono le attività, i giovani non trovano lavoro,l’industria della mafia và a gonfie vele con connivenze sparse in tutti i settori”. Per queste ragioni – ha ammonito Masciari – “dobbiamo stare all’erta, il pericolo è davvero dietro l’angolo. Neanche un mese fà in Val Susa è stato arrestato Vincenzo Femia, 40 anni, ricercato da due anni per detenzione e traffico di droga”. Tutti quindi hanno un ruolo ben preciso in quesot percorso di lotta alle mafie e questa responsabilità è ben racchiusa in un’altra frase di Masciari: “Tocca a noi cambiare le cose, perché le persone non compongono lo Stato, le persone SONO lo Stat…. […]