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\”La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l\’illusione del futile, del provvisorio, che porta all\’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell\’indifferenza […] ci siamo abituati alla sofferenza dell\’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro! Ritorna la figura dell\’Innominato di Manzoni. La globalizzazione dell\’indifferenza ci rende tutti \’innominati\’, responsabili senza nome e senza volto\”. I morti in mare sono una spina nel cuore. Le parole di Papa Francesco risuonano durante l’omelia presso lo stadio di Lampedusa. La sua visita è per “risvegliare” le coscienze ormai talmente abituate al dolore e alla sofferenza da non farci più caso. L’invito di Papa Francesco è che queste navi non siano più una strada di morte ma una strada di vita, via di speranza. E’ la prima volta che un Papa visita Lampedusa, simbolo degli sbarchi degli immigrati. Un Papa che riconosce dignità ai migranti  morti e a quelli vivi.  Papa Francesco è un Papa nuovo che ha portato una ventata di cambiamento nella Chiesa, quella ventata di aria fresca, pulita che sarebbe necessaria anche nella vita politica e nell’economia italiana. Papa Francesco ci ha ricordato che esiste un modo diverso di affrontare i problemi condividendoli, di vivere insieme, un modo diverso di stare al mondo. Questa visita del Papa fa immaginare, dunque, un’altra Chiesa e fa sperare forse in un’altra Italia, in una nuova Italia, un’Italia diversa.

  • http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2013/07/07/Primo-viaggio-Francesco-gli-immigrati-_8990072.html

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