Maria Concetta Cacciola: non fu istigazione al suicidio. La corte chiede alla procura di indagare per omicidio.
Omicidio e non suicidio: è questa l’ipotesi dei giudici della Corte d\’assise di Palmi al termine del processo per la morte di Maria Concetta Cacciola, deceduta nel 2011 per ingestione di acido muriatico. Dalla decisione della Corte si evince che per i giudici Maria Concetta Cacciola sarebbe stata uccisa e non si sarebbe suicidata, come era emerso dalle perizie fatte svolgere dalla Procura di Palmi che per la morte della donna aveva chiesto la condanna di genitori e fratello a 21 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia seguiti da suicidio e violenza per costringere la donna a ritrattare le sue dichiarazioni alla magistratura. E’ il 6 agosto 2011 e Maria Concetta parla al telefono con un’amica : “ Mio papà ha due cuori: la figlia o l’onore? … In questo momento dice che vuole la figlia ma, però dentro di lui c’è anche quell’altro fatto.” E’ questa la triste storia di Maria Concetta Cacciola una donna calabrese che per amore dei suoi figli e per amore della libertà, diritto di ogni essere umano, sceglie di collaborare contro la sua famiglia. Il suo destino appare, dunque, segnato: per lei solo la morte. E’ questo che vogliamo? Una Calabria che ammazza i suoi figli? Questa donna cercava semplicemente una vita che fosse sua. Una vita diversa per sé e per i propri figli. Una donna che, come descrivono perfettamente nell’ordinanza cautelare le parole del gip Accurso cercava “ quella libertà che da anni le veniva rubata a forza, mediante l’inflizione di penose umiliazioni, che erano compiute ad opera da chi avrebbe dovuto invece amarla di più, perché fatta del suo stesso sangue, e che pur tuttavia la rendeva prigioniera, costringendola a subire in silenzio le ferite fisiche e morali di chi pratica tra le mura domestiche le regole ferree dell’apparenza, che sono soprattutto quelle proprie di una famiglia contigua alla ‘ndrangheta, dove il concetto di onore viene elevao a principio cardine dell’esistenza.” A tutte quelle donne che hanno trovato il Coraggio di cambiare, a tutte quelle donne che ci hanno provato e a quelle che sono morte per la loro libertà e quella dei loro figli, a tutte quelle donne che ancora oggi continuano a lottare. Non lasciamole sole. Insieme possiamo vincere. Insieme siamo più forti.
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→http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/714654/Maria-Concetta-Cacciola–non-fu.html