Non si fermano le forze dell\’ordine in Calabria in quella che da l\’impressione di essere una lotta senza fine. Un ennesima confisca di beni contro la ‘Ndrangheta degli uomini della Dia di Reggio Calabria. All\’ imprenditore Francesco Gregorio Quattrone 56 anni, indagato, era già stato prosciolto in altre inchieste sulla cosca Libri, hanno confiscato beni per 20 milioni di euro, un patrimonio aziendale di un ristorante-albergo, una pizzeria, una sala ricevimenti, terreni agricoli per 360 mila metri quadri, 16 fabbricati e 2 conti correnti.
Questa va ad aggiungersi alle numerose confische effettuate dall\’inizio del 2013.
Con tutti i giovani disoccupati che ci sono in Calabria, e che risultano essere terreno fertile, dove le mafie attingono regolarmente nuovi affiliati, bisognerebbe pensare al riutilizzo in modo utile dei beni confiscati. Una cosa rimane certa, la mafia non ha mai avuto \”nobili fini\”, ma solo arroganza e spirito di vendetta nei confronti di chi non si piega. Il lavoro (onesto) è l\’unica arma per sconfiggere la mafia, se non offriamo lavoro e cultura, sarà difficile uscire da quello che è ormai un circolo vizioso.
http://www.articolotre.com/2013/09/ndrangheta-la-dia-confisca-beni-per-20-milioni/206439