Potrebbe essere una buona notizia quella che giunge dal procuratore generale Marcello Maddalena, che ha chiesto condanne fra i cinque anni e 4 mesi e i nove anni di reclusione per gli imputati del processo d\’appello Albachiara, che riguarda le presunte infiltrazioni della \’ndrangheta nel Basso Piemonte.
Per l\’alto magistrato, che ha impersonato l\’accusa insieme al sostituto Antonio Malagnino, la sentenza di primo grado, con la quale lo scorso anno il gup Massimo Scarabello aveva decretato sedici assoluzioni, deve essere ribaltata.
Erano stati tutti assolti con la formula «perchè il fatto non sussiste» i 17 imputati nel processo su presunte infiltrazioni della ’ndrangheta nel basso Piemonte. Solo uno degli imputati – Bruno Pronestì – è stato condannato dal gup Scarabello a un anno e sei mesi di reclusione per il possesso di una pistola non registrata.
Nell’operazione ’Albachiarà, lo scorso anno i carabinieri del Ros arrestarono una ventina di persone, tra i quali Giuseppe Caridi, all’epoca consigliere comunale del Pdl di Alessandria (poi dimessosi). Anche lui è stato assolto.
Gli imputati erano tutti accusati di concorso in associazione mafiosa. La Procura di Torino aveva chiesto condanne fino a nove anni; sei anni e otto mesi erano stati chiesti per Caridi.