«Ogni attacco ai magistrati è un attacco allo Stato. Se provano a far uscire, ancora, informazioni o comunicazioni, dalle carceri, lo Stato è pronto a inasprire, ancora di più, il regime del carcere duro. Non avremo nessuna timidezza». Il vicepremier e ministro degli interni Angelino Alfano così si esprime in relazione alle minacce ricevute dal pm Nino Di Matteo da Totò Riina. E’ inaudito che un boss, rinchiuso da anni in carcere, riesca ancora oggi a esercitare il suo potere, a far volare e far pesare le sue minacce oltre le mura del carcere sino ai magistrati, alle forze dell’ordine, ai singoli cittadini. “E’ giusto – dice Masciari – che lo Stato si schieri a favore di chi combatte contro la criminalità organizzata. Di chi rischia la propria vita ogni giorno in nome della legalità e della giustizia”. Non si può essere clementi con chi non ha avuto pietà per bambini, donne e uomini. Per chi fa della corruzione, dell’illegalità, della criminalità i propri ideali di vita. Per chi non ha rispetto dell’altro e calpesta, distrugge la libertà altrui. Per chi si è sempre arrogato il diritto di vita o di morte sull’altro. Bisogna inasprire e rendere veramente efficaci tutte le leggi relative alla criminalità organizzata. Il cambiamento parte anche da questo, il cambiamento è anche questo. E’ lavorare in sinergia, contemporaneamente su più fronti, su tutti i fronti.