Tutti in fila all\’Università. Potrebbe sembrare il titolo di un film. Oppure il copione di una giornata all\’Università: fila per entrare in aula, in biblioteca, alla mensa. Ma c\’è chi in fila sceglie di mettersi per acquistare droga. E\’ successo in Calabria, a Cosenza, presso l\’Università più grande della regione: Arcavacata di Rende.
Studenti, avvocati, commercialisti, dipendenti dell\’Università della Calabria, ricercatori dell\’Ateneo: questa la clientela dei pusher scoperti dalla Guardia di Finanza di Cosenza operanti all’interno dell’Università della Calabria. Quattro le persone finite in manette. Le indagini della magistratura hanno sgominato un vasto traffico di sostanze stupefacenti nella zona universitaria di Arcavacata di Rende. Colpisce oltre modo un dato: le studentesse universitarie che non potevano pagare la dose, offrivano il loro corpo come merce di scambio con i venditori di polvere bianca. Il piazzale dei bus universitari ridotto a squallido teatro di un vorticoso giro di affari milionario.
\”E\’ disgustoso, intollerabile – scrive Pino Masciari – apprendere che dipendenti dell\’Ateneo cosentino e addirittura docenti facciano quotidianamente uso di droga. E\’ umiliante la prostituzione delle studentesse di Arcavacata. Ma come è possibile tutto questo in una terra già piegata dalle mafie e dal malaffare.
Sono disorientato – continua Masciari. L\’Università dovrebbe essere presidio della legalità e della moralità, non del suo contrario. In Calabria, se continuiamo così, davvero non c\’è futuro. Che peccato. Stiamo distruggendo davvero tutto\”
Fonte: http://www.ilquotidianodellacalabria.it/news/cronache/720550/Spaccio-di-droga-ad-Arcavacata-.html