Lo spread Btp (italiani) e Bund (tedeschi) è sotto i 200 punti: non accadeva dal luglio del 2011. E\’ troppo prematuro gridare alla fine della crisi economica. L\’Italia è un paese alla deriva: privo di una effettiva politica industriale e di un modello socio-economico di sviluppo.
Pino Masciari commenta con lucido realismo questo indicatore finanziario emerso nella giornata di ieri: \”L\’Italia del lavoro, l\’Italia dei cittadini operosi sta combattendo con tenacia contro la crisi economica. C\’è un Italia che prova a vincere la sfida della crescita nonostante la classe politica che la rappresenta in modo mediocre e approssimativo\”.
Le parole dell\’imprenditore che ha denunciato i boss della \’ndrangheta sono pesanti come un macigno: \”Secondo i dati della Banca Centrale Europea nell\’anno appena passato il credito alla imprese in Italia è diminuito del 6%, contro il 2% della media europea. A gennaio, prosegue Masciari, sono previste una serie impressionante di agitazioni sociali in molti settori della vita nazionale. Il Paese è allo sbando e la politica sprecona e parolaia, che nutre i propri privilegi con il sangue dei lavoratori, sprizza gioia per lo spread. E\’ inqualificabile!\”.
Masciari parla con fermezza e denuncia gli assurdi ritardi del governo italiano nel proporre un serio programma di riforme: da quelle sulla legge elettorale a quelle economiche. Masciari sostiene che \”non è più tempo di inutili promesse. Servono i fatti o se ne vadano a casa, tutti, indistintamente. Non possiamo sprecare ancora una volta le opportunità che si stanno creando grazie ai sacrifici degli italiani. Questa politica è impresentabile: adesso basta! Si metta mano alla legge elettorale e si dia la parola ai cittadini. Non ci occorrono i nominati delle segreterie dei partiti e dei gruppi di potere che si muovono nell\’oscurità. Il Paese pretende di avere una classe politica decente\”.
Fonte: La Repubblica, http://www.repubblica.it/economia/2014/01/03/news/borsa_3_gennaio_2014-75020605/?ref=HREC1-3
Ovviamente sono pienamente d’accordo! D’altronde è difficile non esserlo…
Ciao Pino!