Due incontri con le scuole e la Cittadinanza Onoraria
Oggi Pino è venuto ad Ivrea a portare la sua storia dentro le scuole. Inizia dall’istituto tecnico Camillo Olivetti, ma prima di tutto il pensiero va a Vito Scafidi, il giovane ragazzo che sabato scorso è morto al liceo Darwin di Rivoli, un minuto di silenzio e un applauso lo commemorano.
Pino racconta la sua storia, si arrabbia con la mancanza di leggi, con la mafia, con il menefreghismo. Dopo aver risposto a tutte le domande Pino, i ragazzi dello Scu.ter d’Ivrea e agli amici di Pino Masciari si spostano al liceo Gramsci dove, raggiunto da Marisa, incontra gli studenti del liceo assieme a docenti e interessati.
L’assemblea è ricca di interesse, rispetto e onore verso un ospite cosi semplice e cosi ricco di valori. In seguito gli studenti del Gramsci accompagnano Pino in corteo fino al comune d’Ivrea, dove tutto il consiglio comunale attende. I giovani vogliono essere presenti vivono a lui anche li, riempiono la sala e dopo le parole del sindaco, Carlo Della Pepa, Pino diventa a tutti gli effetti un Eporediese.
Dopo la cerimonia ci concediamo un momento di relax in una passeggiata per Ivrea e dopo una serena cena in pizzeria Pino si reca verso la sua residenza di questi giorni in Piemonte dove si preparerà a ricevere domani un’altra cittadinanza onoraria.
Breno
Ciao Pino e Marisa.
Sono state veramente un forte impatto emotivo le parole che hanno riempito l’auditorium del Gramsci oggi. Posso dire che ci hanno trasmesso tantissime cose, a tutti, giovani e non.
Ci hanno dato l’imput per cercare di uscire dalla mediocrita’che aleggia in noi e tutto intorno a noi. La commozione che si intravvedeva dai nostri occhi manifestava sentimenti di gratitudine ma non solo… quello che si sente per un fratello forte e generosissimo che sacrifica la sua liberta’per ognuno di noi. Come al solito le lezioni piu’ grandi vengono da chi ne ha dato esempio e dimostrazione e non solo da vuote parole di cui e’ pieno il mondo oggi.
Grazie e grazie ancora a te e a Marisa, coraggiosissima compagna che ti affianca e sostiene.
Ciana.
Finalmente anche Ivrea riconosce l’importanza di Pino Masciari e quindi dei testimoni di giustizia.
Un abbraccio Pino!!!
ovviamente anche a tutta la tua famiglia!
Demetrio (Ivrea)
Credo che siano rarissimi i casi di “Coscienza civile” elevata.
Ne richiamo uno che certamente accosta Pino Masciari ad un GRANDE dell’Italia CIVILE.
Purtroppo si “chiamava” Giorgio AMBROSOLI ed era un uomo per bene che faceva il suo dovere.
Questa è la lettera che scrisse alla moglie, ben sapendo che il suo senso del dovere e della Giustizia e del SERVIZIO DELLO STATO lo avrebbe condannato a morte certa…
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Ambrosoli
http://www.giustiziacarita.it/professioni/AMBR.htm
Oggi quasi tutti hanno dimenticato Giorgio Ambrosoli. IO NO!
Dimenticare AMBROSOLI vuol dire condannare persone come Masciari. E con loro la dignità di qualunque Cittadino.
Finchè c’è anche un SOLO Cittadino, la DEMOCRAZIA non è morta.
Ognuno di noi porti questo peso, che è anche la sola cosa che ci differenzia da un vegetale o da un semplice tubo digerente
quanto avrei voluto essere li con voi.
un abbraccio a pino e famiglia
ciao Papà
ciao Mamma,
come state?
volevo solo ringraziarvi ancora una volta per la bellissima giornata passata assieme a voi…
è stato splendido…
uniti vinceremo tutte le battaglie e infine la guerra…
un bacione…
ciao ciao
breno
Egregio Pino Masciari,sono Alessandro dell’ istituto Alberghiero di Pinerolo,prima di scriverle ho riflettuto molto. Ho riflettuto sul suo coraggio, sulla sua vita, sul breve racconto dei suoi figli e di sua moglie, e in fine sulla realtà che noi giovani, ma anche molti adulti, non vediamo o magari facciamo finta che quello che vediamo è tutto rose e fiori. Ma la sua lucidità nel raccontare gli eventi, è riuscita a trasferirmi la voglia di lottare contro questo cancro sociale. Se mi permette, non si definisca, “morto che cammina” poichè dove Pino Masciari passa, lascia una traccia, un insegnamento, ma soprattutto la voglia di aiutare il prossimo, e di sconfiggere la malvagità che il futuro ci riserva. un abbraccio Alessandro