Incontro con gli studenti al Marie Curie quindi con la cittadinanza al teatro del Lavoro
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Confermata l’importanza che Pino Masciari incontri i ragazzi nelle scuole. E Sono soprattutto i giovani che, investiti dal racconto sui lunghi anni della sua vita “da deportato”, non dimostrano remore ad accogliere il suo messaggio. La foga che scaturisce dalle parole di Pino è il segno evidente della sua voglia di “essere”, di tornare ad essere…, una persona normale! La rabbia e la sincerità che dimostra nel denunciare di essere “unico”, unico grande imprenditore italiano ad aver avuto il coraggio di denunciare le Mafie e gli uomini “insospettabili” proprio negli anni che seguirono le stragi in cui perirono i giudici falcone e Borsellino e gli uomini delle scorte, non deve essere vista come uno scatto di “vanagloria” Alla fine del racconto di Pino, alla professoressa che lo invita, forse in maniera poco opportuna vista il dramma umano che Pino Masciari e la sua famiglia vivono da tanti anni, “…a non dire sempre “io”, perché ci sono anche altri che lottano contro le mafie…” si è replicato dicendo che adesso forse è così, adesso finalmente alcuni imprenditori cominciano a denunciare ricatti e intimidazioni, ma si potrebbe chiedere anche a quella professoressa dove erano e cosa facevano gli altri grandi imprenditori italiani quando Masciari ha avuto il coraggio di sporgere le prime gravi denunce. E se ora lo scrittore Roberto Saviano ha il merito di scrivere sulla Camorra napoletana, raggiungendo un grande successo mediatico, ben altra è l’esperienza e il valore di chi invece crimini e sopraffazioni li ha subiti sulla sua pelle, mettendo in pericolo con le sue scelte coraggiose anche la vita dei suoi cari. Non un solo processo sarà istruito sulla base del libro di Roberto Saviano, che è certamente un bellissimo e toccante testo letterario sulle drammatiche vicende del cosiddetto “sistema dei Casalesi”, mentre le denunce di Pino Masciari hanno portato alla condanna persino di un Giudice di Stato, tanto era l’importanza e la fondatezza di quelle denunce. Non si tratta allora di “fare classifiche” sulla base del successo mediatico delle vicende ma, come ribadisce Pino Masciari, occorre essere tutti uniti per vincere la battagli a contro le Mafie, visibili e invisibili, che minano e condizionano la vita di questo Paese.Vorrei che ricordassimo tutti le parole che Rita Atria , la ragazzina siciliana che può essere considerata la prima martire fra i Testimoni di Giustizia di Giustizia, scrive nel suo diario:
“Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia…, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi.”. Era una ragazzina che aveva deciso di collaborare con la Giustizia dopo aver conosciuto il giudice Borsellino. Una settimana dopo l’uccisone del giudice e degli uomini della sua scorta, pochi attimi prima di lanciarsi nel vuoto e concludere la sua giovane vita scriveva nel suo diario le parole che sono l’esame a cui tutti noi dovremmo sottoporre le nostre coscienze.
La coscienza di Pino Masciari ha risposto a quelle parole in anni lontani, contribuendo a svelare quali fossero le reali dimensioni della ‘ndrangheta: criminalità e collusioni col mondo politico e con uomini dello Stato. Rivelando quindi un fenomeno in anni in cui neppure si parlava della ‘ndrangheta calabrese se non in occasione di sequestri di persone, faide e attentati, che sembravano più retaggio di vecchie forme di “brigantaggio” piuttosto che l’annuncio di quella che invece si sarebbe rivelata più tardi come l’organizzazione criminale più potente al mondo
Ancora le parole di Pino Masciari : …” uniamoci tutti, perché lo Stato siamo Noi!”
Francesco
io c’ero al liceo curie..io ho ascoltato le parole di un uomo ke ha paura, ma nn si ferma..perchè sa k l’Italia nn può continuare così..
perchè vuole cambiare quello stato che in tutti i modi cerca di ostacolarlo..sapete cosa dico??che questo uomo ha due palle d’acciaio..
e nn sarà la paura a fermarlo..
Pino,sempre con noi accanto..
Ciao ragazzi!
Stavolta scrivo solo per segnalarvi un libro che ho appena letto: chi ha paura muore ogni giorno – i miei anni con Falcone e Borsellino, di Giuseppe Ayala.
Tutti a grandi linee conosciamo la storia e, purtroppo, il finale..tuttavia a me è piaciuto molto. Forse perchè raccontato da chi c’era, rende i personaggi molto umani e reali. Dopo la lettura ho provato, oltre che tristezza, sdegno e rabbia! Secondo me è scritto molto bene..ve lo consiglio.
E naturalmente..forza famiglia Masciari!
“E l’Italia che non è normale, non io.” Questa è stata una Delle tante frasi pronunciate da Pino durante l’incontro di ieri. Io ero lì con altri 70, 80 ragazzi ad ascoltare la testimonianza di un uomo fuori dal comune. Ha ragione lui, quando dice di essere normale. Pino ha il senso della giustizia che ogni cittadino dovrebbe avere, ma che spesso, probabilmente per paura, resta sepolto nel silenzio, e nell’indifferenza. L’Italia che non sceglie la giustizia, l’Italia che non lotta non è normale, non la denuncia. Il punto è che per intraprendere una lotta come la sua occorre molto ma molto coraggio, per parlare, per urlare, per dire NO. Perchè il silenzio è complicità. Io allora ho pensato che non voglio essere complice di criminali, e che per me è stato un onore venire a conoscenza della sua storia, se veramente questo gli allungherà la Vita. Se un giorno coloro contro i quali Pino ha lottato per undici abbi, ad oggi, decideranno che la sua Vita dovrà finire, io sono sicura che il suo sacrificio avrà un seguito. Sono sicura che ci sarà chi porterà avanti questa lotta contro la mafia. Grazie Pino per l’esempio di Cittadino, prima che di uomo e padre che ci hai dato. Grazie davvero.
Sicuramente la frase che più ci ha colpiti è stata proprio quell’anormalità denunciata dello Stato.
Pino masciari è un papà, una persona NORMALE, con un senso di giustizia e civile NORMALE.
E’ normale che non abbia voluto piegarsi alle pretese di politici e mafiosi, normale che abbia voluto continuare a far lavorare i suoi operai.
Ma per l’Italia no.
Quest’uomo chiedeva troppo.
Quest’uomo chiedeva una vita normale.
Forse non ha più tutta questa fiducia nei confronti dello Stato. Come biasimarlo.
Ma non devi mollare Pino. Non devi.
Mi chiedo spesso: “E se succedesse anche a me?”. Avrei il coraggio, io, di oppormi così fortemente?se solo avessimo il coraggio tutti, allora sì.
Perchè quello che ha fatto Pino non è normale in Italia;è fantastico è incredibile solamente per uno stato marcio e corrotto come il nostro, dove la normalità è la delinquenza.
Che Dio ci protegga.
Ciao ragazzi.
Molto belle le foto.. E’ sempre entusiasmante vedere Pino il Giovane accerchiato da ragazzi e da gente viva..
Sempre di più. Avanti cosi!!
Indiano
Nevica in Piemonte, ma a “fioccare” sono le cittadinanze.
Abituati alla lingua e al dialetto, perchè stai diventando più piemontese di me… Boia Faus!!!
Anche Pinerolo ha dimostrato grande affetto e partecipazione e per Pino tutto questo ha un fortissimo valore.
Ciao Pino ti ho incontrato domenica 30 a Casa Acmos ed è sempre bello incontrarti e sentire le tue parole che danno la carica e ci spingono a continuare quello che facciamo. Spero di rincontrarti presto! Ciao