Pino Masciari: Il sostegno della politica e dello Stato sono importantissimi per poter contrastare la \’ndrangheta ed in generale l\’illegalità ma, altrettanto importante, deve cambiare la cultura degli imprenditori e dei cittadini che non devono aver paura di denunciare atti di illegalità, estorsioni e angherie mafiose. Subbire in silenzio non fa\’ altro che alimentare il potere delle mafie!
\”Per migliorare la situazione a Reggio Calabria abbiamo bisogno che la politica si muova e ci sostenga\”. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho (in foto), rivolgendosi alla commissione parlamentare Antimafia. \”Alcuni decenni fa – ha aggiunto il magistrato nel corso di un\’audizione – la \’ndrangheta era silenziosa e non era contrastata dalle istituzioni, ma oggi le cose sono cambiate e questo e\’ stato avvertito anche dalla gente\”. Cafiero de Raho ha poi ricordato le recenti ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 120 esponenti di cosche, in particolare nella Locride. Il magistrato ha quindi spiegato ai membri della commissione che \”il controllo del territorio da parte delle cosche e\’ cosi\’ serrato da imporre agli imprenditori il pagamento del \’pizzo\’. Ed anche per un guasto ad un impianto idrico o elettrico – ha proseguito – bisogna chiamare la ditta indicata dalla cosca di quartiere\”.
[fonte: Antimafiaduemila.com]
Caro Dottor. Federico Cafiero De Raho,
Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria,
Il contrasto aperto e frontale con la ‘Ndrangheta espone,certamente, la Procura della Repubblica, nello specifico la Direzione Distrettuale Antimafia, ad essere oggetto di minacce ed avvertimenti tendenti alla pianificazione di attentati stragisti. Soprattutto, allorquando, si contrasta in modo evidente quelle complicità esterne alla ‘Ndrangheta costituite da professionisti, politici, avvocati,imprenditori,che diventano addirittura compiacenti al volere delle ‘ndrine di riferimento. Tanto da adempiere ad ogni loro volere con relative richieste di favori e di gradito accoglimento dei loro voti durante le elezioni.
Ma soprattutto è il meccanismo della Procura della Repubblica, che ha indotto la DDA a confrontarsi con il terzo livello, richiamando a quello nazionale un sintomo febbrile avvilente e pregiudizievole, di fronte al giudizio che l’opinione pubblica esprime e manifesta nei confronti della politica, in virtù dei procedimenti giudiziari manifesti che rendono palese il rapporto marcio con la ‘Ndrangheta.
Grazie!…