Pino Masciari: Se lo Stato non è al fianco dei cittadini in questa lotta, tutto il lavoro fatto, i sacrifici, le rinuncie, le vite perse per combattere le mafie, tutto sarà vanificato e reso inutile. Uno Stato che non lotta contro la criminalità, l\’illegalità e la corruzione non è uno Stato al fianco dei suoi cittadini! Voglio sperare che non sia così………
\”È scomparsa dal programma dell’esecutivo. Su 43 ddl solo due sono diventati legge.\”
La lotta alla mafia e alla criminalità organizzata è scomparsa dall’agenda del governo Renzi. E i pochi provvedimenti che il premier ha avuto il coraggio di presentare sono finiti su un binario morto. Un esempio? La norma sull’autoriciclaggio, che le Procure, tutte, reclamano a gran voce per avere uno strumento in più per la lotta alla mafia. Invece è finita insabbiata in commissione. Tanto che il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha ammesso candidamente che il governo su questo ha (quasi) le mani legate perché non c’è accordo politico. E neppure la volontà da parte di Renzi di forzare la mano. Come invece ha fatto e sta facendo su altri temi. Nel Pd, però c’è anche chi come Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia, non ci sta. E segnala che il «machismo» di Renzi non può funzionare solo su alcuni temi. «Il governo ha un doppio registro sospetto – ha scandito – forte con i lavoratori e debole con gli evasori fiscali. Noi dobbiamo \”tipicizzare\” il reato di autoriciclaggio. Quando lo faranno sarò sempre troppo tardi. Il decisionismo del presidente del Consiglio lo vorrei in tutti i settori, non solo sull\’articolo 18». Invece Renzi sembra essere assai poco interessato alla lotta alla criminalità organizzata. Nei tanto sbandierati «mille giorni» che dovrebbero rivoluzionare il nostro Paese non c’è neppure un accenno, una proposta, una frase. E la mafia, come sottolinea il sito Openpolis.it, dati e cifre alla mano, non sembra essere una priorità neanche nel sito del governo «passodopopasso». A questa dimenticanza potrebbe supplire il Parlamento. Il quale, però, a sua volta, sembra essere altrettanto sordo a questa esigenza. Dei 43 disegni di legge presentati a Camera e Senato sulla materia, sottolinea ancora la ricerca del sito, 11 sono stati approvati nelle varie fasi dell’iter, e solamente due sono diventati definitivamente legge (Commissione Anti-Mafia, e modifica al 416-ter). Tutti gli altri sono finiti nelle sabbie mobili del Parlamento. C’è, ad esempio, un disegno di legge presentato a palazzo Madama dal senatore Franco Cardiello di Forza Italia che prevede «interventi urgenti in materia di beni della criminalità organizzata e a favore dell\’agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata». È stato presentato l’11 luglio dell’anno scorso ma non è stato ancora assegnato a nessuna commissione. Così come quello del senatore del Pd Doris Lo Moro che prevede «norme in materia di scioglimento delle aziende sanitarie per infiltrazioni mafiose: presentato a settembre del 2013 aspetta ancora di essere assegnato.
Paolo Zapitelli – iltempo.it
Dagli attentati del 1992 compiuti da Cosa nostra, in cui persero la vita i Giudici: Dottor. Giovanni Falcone, Dottor. Paolo Borsellino, Dottoressa Francesca Morvillo e gran parte degli Angeli custodi della rispettiva scorta della Polizia di Stato,venne usata la loro morte affinchè la politica nazionale si facesse portavoce degli interessi – sic! – della mafia siciliana, anzichè difendere la loro Memoria e lottare aspramente contro le organizzazioni criminali di stampo mafioso presenti in Italia.
Non ho altro da aggiungere:se non stare vicino simbolicamente alle rispettive Famiglie e ai parenti più cari.
Grazie!…