Di seguito il commento ed il tema scritto dai ragazzi della IIIC di Oppido Mamertina in Calabria dopo l\’incontro avvenuto lo scorso 3 febbraio.
Pino Masciari: \”Grazie di cuore ragazzi, c\’è bisogno di giovani come voi per guardare al futuro con positività e speranza!\”
\”Quando giovani studenti di scuole superiori, ossia cittadini del nostro presente e del nostro futuro,in calabria, nel cuore dell\’aspromonte ad Oppido Mamertina, colgono il messaggio e riescono a digerire e fare propria l\’esperienza del calabrese Pino Masciari che da 20 anni porta avanti la testimonianza di legalità, ci può essere la certezza del vero cambiamento culturale.Questa è la vera minaccia che fa paura alla \’ndrangheta! \”
Gli studenti della La IIIC dell’ITIS di Oppido Mamertina(RC) scrivano a Pino Masciari.
Il 3 febbraio è stato un giorno molto importante per noi alunni e per i nostri insegnanti dell’ITIS di Oppido Mamertina. E’ stato un giorno importante perchè si è tenuto un incontro con un grande uomo,Giuseppe Masciari. Forse molti di voi non conoscono questa persona, a dire il vero anche molti di noi studenti della 3a C non lo conoscevano e non eravamo certo entusiasti all’idea di ascoltare ciò che voleva dirci, però fin dalla prima parola che ha pronunciato siamo rimasti affascinati dal suo coraggio.
Masciari è un impreditore calabrese, fin da bambino si era affascinato al lavoro del padre muratore e come lui stesso ci ha raccontanto, il suo sogno era quello di lavorare nel settore edile. Alla morte del padre nel 1988, Pino gli subentrò nella gestione dell’impresa di famiglia, avverando così il suo sogno.
Pino ci ha raccontato che più l’attività andava bene, più persone si rivolgevano a lui per chiedere lavoro e per quanto possibile cercava di accontentarli, finchè un giorno, mentre svolgeva un lavoro per conto di un comune, alcune persone iniziarono a pretendere più di un semplice lavoro, volevano infatti soldi per consentirgli di continuare la sua attività in zona. Al suo rifiuto la criminalità e alcuni politici cominciarono ad intralciare lo svolgimento della sua attività e i rapporti con le banche sue partners.
Fu proprio da qui che iniziarono i problemi perchè Pino decise di non sottostare alle pressioni della ‘ndrangheta e di non piegarsi di fronte a un sistema malato, di fronte alle pressioni mafiose da parte dello stato e dei politici…
Alla prima richiesta di aiuto che Pino fa alle Forze dell’Ordine, queste rispondono con un invito a prestare attenzione perchè denunciare la ‘ndrangheta significava rischiare la vita. Tuttavia, con grande coraggio, nel 1992, Pino decise di ribellarsi alla mafia, ebbe così inizio il calvario per sè e per la sua famiglia, iniziò a subire furti, danni e intimidazioni. Addirittura i malavitosi arrivano ad attentare alla vita di uno dei suoi fratelli, fallendo ma comunque ferendolo. Nonostante questo, Masciari non si arrende, nel 1994 licenzia tutti i suoi operai e il 22 novembre finalmente incontra il Maresciallo Nazareno Lo Preiato, allora Comandante della Stazione dei Carabinieri di Serra San Bruno.
Il Maresciallo Lo Preiato, a differenza degli altri esponenti delle forze dell’ordine, una volta informato dei fatti, inoltrò le denunce alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, i giudici, considerato il grave pericolo al quale Pino era esposto, lo affidarono alla tutela del Servizio Centrale di Protezione, iniziò così la sua collaborazione con la giustizia che portò all’arresto e alla condanna di decine di capi famiglia ‘ndranghetiste. Alla luce di tutto ciò, ci sorge spontanea una domanda : Abbiamo realmente capito chi è Pino Masciari ? Abbiamo capito fino in fondo l’importanza e lo scopo del nostro incontro con lui?
Pino ha avuto il coraggio di fare quello che pochi avrebbero fatto, ha avuto il coraggio di non sottostare alle pressioni di chi fa parte di un sistema malato e corrotto, ha avuto il coraggio di non fare lo stesso gioco di chi vive da parassita. Questo gesto, la scelta di vita che quest’uomo ha fatto dev’essere d’esempio a tutti e in particolar modo a noi che viviamo in Calabria, terra bellissima, ma che ormai stenta a “respirare”, quasi soffocata da una realtà che da un lato vede la malavita organizzata intaccare più aspetti del tessuto sociale, e dall’altro gente sempre più rassegnata a subire in silenzio senza opporsi ai soprusi che ogni giorno subisce.
La Calabria è una regione stupenda, e per la maggior parte popolata da persone stupende, la cosa che fa rabbia è che per colpa di pochi, che hanno una concenzione distorta dell’onore e del rispetto, e che credono che i soldi e il potere siano tutto ciò che conta nella vita, non avrà mai modo di progredire adeguatamente.
La cosa più grave è che tutti noi siamo al corrente di ciò che succede, però per paura o per indifferenza facciamo finta di niente. Perchè invece di dire soltanto che Masciari ha fatto bene, di essere tutti d’accordo con lui, di applaudirlo quando condivide con noi la sua esperienza anche se questo è già un segnale molto positivo, non seguiamo il suo esempio ? Perchè non ci armiamo dello stesso coraggio ?
E’ vero, non è facile combattere qualcosa che esiste da tantissimo tempo e che quindi tanto potere ha acquisito sul territorio, però se tutti noi iniziassimo a combattere, anche con piccoli gesti, qualcosa riusciremmo ad ottenere.
Pino Masciari ha detto una cosa che ci ha colpito molto il giorno del nostro incontro : “Ho fatto questa scelta per poter essere un uomo libero”. Allora molti ragazzi si sono chiesti se una vita costantemente sotto scorta, con la paura di essere ucciso possa realmente definirsi libera. Ebbene la conclusione a cui siamo giunti è che sì, Pino ha scelto una vita all’insegna della libertà, ma attenzione, non la libertà di fare ciò che si vuole ma quella di essere liberi di pensare con la propria testa, di essere liberi di prendere le proprie decisioni, liberi di sfuggire a ciò che di malato c’è in questa terra.
Noi oggi vogliamo dire grazie a Pino Masciari, vogliamo dirgli grazie perchè accettando l’incontro con noi ci ha fatto un grande regalo, ci ha dato la speranza di poter cambiare la nostra realtà, di poter essere uomini liberi nel cuore e nella mente.
La IIIC dell’ITIS di Oppido Mamertina(RC).