Usciamo dall\’incontro con Pino Masciari con i brividi addosso e le lacrime agli occhi. La sua rabbia e la sua voglia di continuare a lottare e tenere la schiena dritta, nonostante tutto, sono forti e contagiose. Pino ci racconta la sua vita, ci offre la sua esperienza di uomo che ha denunciato la corruzione e la \’ndrangheta e ha vinto battaglie importanti seppure pagando un prezzo personale altissimo. In cambio pero\’ non vuole pacche sulle spalle, vuole suscitare coraggio invece, coraggio individuale e collettivo.
Pino è un uomo più avvezzo ai fatti che alle parole e la sua vita negli ultimi 20 anni è stata diffcile. La sua è una testimonianza concreta, anche dura; L\’esperienza di un imprenditore dalla schiena dritta che d\’istinto e per educazione ha scelto di ribellarsi al ricatto di quella che si sta rivelando la più potente organizzazione criminale nel Paese: la \’ndrangheta e alla desolante collusione di tanta parte delle istituzioni che invece la dovrebbero combattere.
Dopo la distruzione della sua impresa a causa di decine di episodi intimidatori, nel 1997 è entrato nel Programma di Protezione. Da un giorno all\’altro è stato costretto a lasciare la sua terra, ha perso il lavoro, ha dovuto lasciare i suoi affetti. Con la moglie e due figli piccoli ha dovuto prendere e sparire, nascondersi, come se non fosse lui, in realtà, quello onesto che aveva denunciato i corrotti.
Nel corso degli anni lo Stato lo ha protetto, seppure tra alti e bassi, a volte esponendolo in modo ingiustificato al pericolo e alle intimidazioni della criminalità. Ma Pino ha fiducia e vuole continuare a seminare fiducia nella parte sana, seppur minoritaria, delle Istituzioni, per questo va avanti, contro tutti.
A sostegno del suo coraggio sono nati piccoli comitati, prevalentemente di giovani, in tutta Italia, gli \”Amici di Pino Masciari\”, il cui appoggio diffuso e aperto alla fine lo ha aiutato tanto quanto le protezioni assegnate dallo Stato.
Pino Masciari ci parla con forza, commuovendosi per se stesso, senza peli sulla lingua; ci parla delle attività criminali infiltrate nel tessuto produttivo, punta il dito in particolare contro quel legame criminale che definisce \”tra polvere bianca e cemento\”, e tuona, letteralmente, nel silenzio di una sala gremita di gente dal fiato sospeso, sui legami intollerabili tra mafia, politica e magistratura.
Pino Masciari sprizza vita da tutti i pori, quella vita che volevano sottrargli si è moltiplicata. Oggi l\’ha portata anche a Trofarello. Grazie a Pino e grazie a tutti gli intervenuti.